Le lingue vengono usate soprattutto nella comunicazione orale. Il parlato è una varietà diamesica i cui caratteri specifici risultano evidenti se comparati a quelli delle varietà scritte. Il parlato presenta una maggiore vicinanza al contesto comunicativo condiviso da chi parla e chi ascolta, vi emergono maggiormente la soggettività e l’emozionalità dei parlanti, è più allusivo e generico, meno denso di informazioni. Vi si usano costruzioni che modificano l’ordine considerato “normale” delle parole nelle frasi. La sintassi è più semplice, paratattica; ma è anche frammentaria, spezzata e spesso interrotta da intercalari. Le parole che si usano parlando sono più semplici e hanno un significato più generico, meno denso di quelle che si possono usare scrivendo.
Parlando, spesso si ripetono le stesse parole anziché ricorrere a sinonimi. Il parlato è poco denso informativamente ed è caratterizzato da un tasso di grande spontaneità e di scarsa pianificazione. I testi orali sono però diversificati e si distribuiscono in generi diversi, conversazionali o monologici. Nei vari generi di parlato si distribuiscono in misura diversa i fenomeni linguistici che caratterizzano prototipicamente il parlato più spontaneo, che è quello della conversazione quotidiana.