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Ultime guide pubblicate

Terremoti: fenomeni naturali di un pianeta alla continua ricerca dell’equilibrio

By: admin Posted in

La risorsa prende in esame origine, dinamica ed effetti dei sismi. Spazi significativi sono dedicati sia all’esperienza pratica (con utilizzo di materiali poveri e con riferimenti a situazioni reali) da costruire assieme agli alunni, sia alle attività di ricerca dati, simulazioni, video, foto, ecc., attraverso siti Internet, con la finalità di far acquisire loro la consapevolezza delle relazioni che intercorrono fra dinamica delle placche – fenomeni sismici – attività vulcanica. Infine si propone una trattazione delle tematiche rivolte alla prevenzione e riduzione del rischio sismico con l’obiettivo sia di sviluppare atteggiamenti corretti in caso di evento tellurico, sia di costruire una cultura basata sullo sviluppo sostenibile attraverso una corretta pianificazione territoriale.

Grado scolastico: Secondaria di I grado – III anno

Obiettivi:
• Contribuire a costruire un concetto di fenomeno sismico come risposta (effetto) alla dinamica endogena della Terra (causa).
• Modellizzare strutture e fenomeni naturali difficilmente osservabili nel loro complesso operando le adeguate riduzioni di scala, tenendo presente la qualità del dato ottenuto e la sua attendibilità/estendibilità alla realtà.
• Fornire agli studenti strumenti di lettura analitica e critica della complessità del mondo naturale, stimolando l’applicazione delle fasi del metodo scientifico in contesti reali.

Competenze:
• Partendo dal bagaglio di conoscenze degli studenti, saper organizzare, animare e facilitare situazioni di apprendimento significativo di conoscenze, abilità e competenze, mediante la realizzazione, il più possibile condivisa, di percorsi laboratoriali di ricerca-azione.
• Stimolare l’operatività e l’interazione diretta degli alunni con gli oggetti e le idee coinvolti nell’osservazione, nelle sperimentazione e nello studio, dedicando ampi spazi alla discussione, al dialogo, al confronto (cooperative learning), alla riflessione su quello che si fa, al problem setting/solving, al fine di costruire “strutture logiche di pensiero”.
• Favorire l’autonomia operativa degli allievi, contemplando la possibilità dell’errore al fine di far loro riflettere sull’operato e ricercare strategie correttive.
• Essere disponibili ad apprendere l’uso di nuove strumentazioni o di nuovi programmi informatici.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 22 ore

Prova di valutazione correlata:
Il mondo trema
(di M. Onida)

Dal parlato spontaneo al parlato pianificato

By: Lorenza Orlandini Posted in

A cura di Cristina Lavinio

Questo percorso sul parlato nasce dalla necessità di guidare gli allievi ad un uso consapevole della lingua, sfruttandone tutti i possibili registri linguistici in base alle situazioni ed agli interlocutori.

Vari sondaggi e servizi giornalistici hanno messo in luce l’impoverimento del lessico e l’incapacità dei giovani, ma non solo, di cogliere le sfumature che una lingua ricca come l’italiano può offrire. Le nuove generazioni usano quotidianamente un numero limitato di termini, spesso ripetitivi e non appropriati al contesto situazionale; si è perso il gusto dell’etimologia e non ci si chiede mai quale possa essere l’origine di un vocabolo, disconoscendo che buona parte del nostro lessico ha radici antichissime, profondamente ancorate al patrimonio classico, o ha accolto apporti dalle varie lingue e culture con cui l’italiano è entrato in contatto nel corso del tempo.

Inoltre, si è notata, altrettanto spesso, una certa difficoltà a parlare in pubblico, proprio per il disagio che molti provano nell’esprimere di fronte ad una platea eterogenea le proprie idee e, qualora ci si esponga nel presentare l’opinione personale, si rischia frequentemente di parlare in modo sgrammaticato, con ripetizioni e usi gergali, finendo per non spiegare chiaramente quanto si vuol sostenere. Risulta difficile anche saper armonizzare la veste linguistica del discorso al background culturale degli interlocutori e al contesto comunicativo, perché si è spesso carenti di quella competenza sociolinguistica che regola e differenzia le relazioni interpersonali.

Consapevoli che compito della scuola sia anche preparare le nuove generazioni ad inserirsi in un mondo adulto con “tutte le carte in regola”, si è ritenuto opportuno affrontare i problemi legati agli usi situazionalmente differenziati della lingua e guidare gli allievi in un percorso di crescita, per così dire, “emotivo-linguistico” attraverso una tecnica propria del mondo teatrale, con giochi di ruolo che inducono l’allievo a vestire i panni dell’attore e a calarsi in realtà lontane dalla sua quotidianità, assumendo di volta in volta abiti diversi e quindi adoperando la lingua nelle sue differenti varietà sociali e situazionali (stili, registri, gerghi specifici, ecc.).

Tra cielo e Terra

By: Redazione Posted in

La prima fase è introduttiva ed è comune ai due percorsi.
I due percorsi possono essere realizzati in continuità o singolarmente, tenuto conto del contesto scolastico, dell’interesse della classe e delle modalità organizzative. Molto spesso nella scuola secondaria di primo grado l’astronomia viene proposta a fine ciclo, considerandola un argomento di difficile interpretazione.

Grado scolastico: Secondaria di I grado – I anno

Obiettivi:
• Valorizzare l’osservazione diretta del cielo diurno e notturno  (Sole e Luna per avviare alla descrizione e interpretazione dei moti osservati).
• Realizzare modelli concreti per registrare le osservazioni, discutere e confrontarsi, cambiare sistema di riferimento, rilevare periodicità, orientarsi, capire cosa e come i nostri occhi vedono, ricordare e riflettere.

Competenze:
• Organizzare e animare situazioni di insegnamento/apprendimento significativo, partendo dalle preconoscenze degli studenti e impegnandoli in percorsi laboratoriali di costruzione di conoscenza;
• Favorire l’operatività e l’interazione diretta degli studenti, con gli oggetti e le idee, coinvolti nell’osservazione e nello studio, dedicando tempi ampi alla discussione, al dialogo, al confronto (cooperative learning), alla riflessione su quello che si fa, al problem setting e al problem solving, al fine di costruire strutture logiche di pensiero.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 15 ore circa per il percorso dell’orizzonte collaborativo (attività da 2 a 4), 15 ore circa per il lunario (attività da 5 a 7). La prima fase è introduttiva ed è comune ai due percorsi. I due percorsi possono essere realizzati in continuità o singolarmente, tenuto conto del contesto scolastico, dell’interesse della classe e delle modalità organizzative.

Prove di valutazione correlate:
Prove PISA associate al nucleo “Terra e Universo”
Movimento in città
(a cura di E. Caroti)
Un’estate al mare 
(a cura di E. Caroti)

Alziamo gli occhi al cielo, osserviamo e interpretiamo

By: Redazione Posted in

L’emozione, i diversi punti di vista, l’aspetto estetico, i tempi lunghi, il mettersi in gioco in prima persona sono elementi fondamentali del capire e dell’imparare; il cielo è un laboratorio naturale per un approccio di questo tipo ed è alla portata di tutti.

Grado scolastico: Secondaria di I grado – III anno

Obiettivi:
• Osservare il cielo diurno e notturno su scala mensile e annuale avviando, attraverso giochi col corpo e costruzione di modelli tridimensionali, all’interpretazione dei moti osservati, da diversi punti di vista, anche in connessione con l’evoluzione storica dell’astronomia.
• Proseguire l’elaborazione di idee e modelli interpretativi dei più evidenti fenomeni celesti, attraverso l’osservazione del cielo diurno e notturno nel corso dell’anno.
• Interpretare i fenomeni osservati anche con l’aiuto di planetari e/o simulazioni al computer. In particolare precisare l’osservabilità e l’interpretazione di latitudine e longitudine, punti cardinali, sistemi di riferimento e movimenti della Terra, durata del dì e della notte, fasi della luna, eclissi, visibilità e moti osservati di pianeti e costellazioni.

Competenze:
• Eseguire osservazioni e scoprire l’importanza di formulare ipotesi per spiegare i fatti e i fenomeni osservati.
• Raccogliere dati in contesti diversi, sia in situazioni controllate (laboratorio) sia sul campo, utilizzando diversi tipi di strumenti.
• Interpretare lo svolgersi di fenomeni (ambientali o sperimentalmente controllati), riflettere su indizi e porsi domande.
• Saper seguire semplici misure dirette e indirette e saper utilizzare le unità di misura del Sistema Internazionale adeguate al problema.
• Imparare a annotare sistematicamente le osservazioni compiute al fine di poterle analizzare proficuamente in tempi successivi.
• Elaborare e usare modelli e teorie per interpretare e spiegare le osservazioni e per predire osservazioni non ancora effettuate.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 10 ore circa per il percorso breve (fasi da 1 a 5) e 20 ore circa per il percorso completo (fasi da 1 a 7). Il percorso completo prevede sette fasi successive: si può decidere di realizzare solo le prime cinque fasi, arrivando a un primo livello di formalizzazione. La realizzazione di tutte le sette attività permette il raggiungimento di livelli di formalizzazione più elaborati, affiancati anche dalla costruzione di modelli interpretativi.

Prove di valutazione correlate:
Movimento in città
(a cura di E. Caroti)
Il concetto di modello (a cura di E. Caroti)
Un’estate al mare (a cura di E. Caroti)

 

L’Universo in una stanza

By: Redazione Posted in

L’obiettivo fondamentale di questa risorsa è quello di far capire agli studenti in maniera efficace quali sono le reali dimensioni degli oggetti celesti, partendo dal nostro pianeta, passando per il nostro sistema solare, la nostra galassia, il gruppo locale di galassie e l’intero Universo visibile nel suo complesso. Alla fine del percorso, lo studente che avrà veramente compreso non potrà che rimanere colpito per sempre da quanto scoperto.

Grado scolastico: Secondaria di I grado – II o III anno

Obiettivi:
• Rendere consapevoli gli studenti dell’importanza dell’osservazione diretta della natura (in particolare degli oggetti celesti e dei loro movimenti) al fine di comprendere i fenomeni osservati e arrivare a semplici modelli che li spieghino;
• Imparare ad annotare sistematicamente le osservazioni compiute, al fine di poterle analizzare proficuamente in tempi successivi;
• Imparare ad usare sistemi di riferimento diversi.

Competenze:
• Osservare in situazioni concrete.
• Individuare variabili e relazioni tra gli elementi di un sistema.
• Porsi dei problemi.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 20 ore

Prove di valutazione correlate:
Prove PISA associate al nucleo “Terra e Universo”
Il concetto di modello
(a cura di E. Caroti)

Eppur si muove

By: Redazione Posted in

La risorsa si propone di far osservare direttamente agli studenti i movimenti degli oggetti celesti (Sole, Luna, stelle) e di metterli in relazione con altri fenomeni come l’avvicendarsi delle stagioni. Anche se apparentemente e a parole gli studenti dimostrano – e pensano – di conoscere i movimenti dei corpi celesti perché li hanno precedentemente studiati (anche nel primo ciclo), questo spesso non corrisponde alla realtà dei fatti.

Grado scolastico: Secondaria di I grado – II o III anno

Obiettivi:
• Rendere consapevoli gli studenti dell’importanza dell’osservazione diretta della natura (in particolare degli oggetti celesti e dei loro movimenti) al fine di comprendere i fenomeni osservati e arrivare a semplici modelli che li spieghino.
• Imparare ad annotare sistematicamente le osservazioni compiute, al fine di poterle analizzare proficuamente in tempi successivi.
• Imparare ad usare sistemi di riferimento diversi.

Competenze:
• Osservare in situazioni concrete.
• Individuare variabili e relazioni tra gli elementi di un sistema.
• Porsi dei problemi.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 20 ore.

Prove di valutazione correlate:
Prove PISA associate al nucleo “Terra e Universo”
Un’estate al mare
(a cura di E. Caroti)
Movimento in città (a cura di E. Caroti)

Geostrutture e modelli di paesaggio

By: Redazione Posted in

La risorsa si articola in tre attività di investigazione sul paesaggio: la prima (“Orientiamoci: cosa c’è intorno a noi?”) rappresenta un primo approccio all’osservazione consapevole del territorio e delle sue strutture, la seconda descrive un’esperienza di studio delle diverse componenti di un paesaggio (“Il mosaico ambientale”) e la terza è finalizzata all’affinamento dell’analisi e alla modellizzazione dell’oggetto di studio (“La modellizzazione dei fenomeni”).

Obiettivi:
• Individuare relazioni tra le strutture geomorfologiche visibili nel proprio territorio e i modelli teorici utili per interpretarle.
• Contestualizzare e concettualizzare alcuni fenomeni geologici.
• Contribuire a costruire il concetto di struttura geologica, individuando la rete di relazioni fra le diverse parti di un sistema geologico e i processi di cambiamento che lo attraversano.

Competenze:
• Partendo dalle preconoscenze degli studenti, saper organizzare e animare situazioni di apprendimento significativo di conoscenze, abilità e competenze, mediante la realizzazione di percorsi laboratoriali di ricerca-azione.
• Favorire l’operatività e l’interazione diretta degli studenti con gli oggetti e le idee coinvolti nell’osservazione e nello studio, dedicando tempi ampi alla discussione, al dialogo, al confronto (cooperative learning), alla riflessione su quello che si fa, al problem setting e al problem solving, al fine di costruire strutture logiche di pensiero.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: l’intera risorsa è costituita da tre attività, per svolgere le quali sono previste 30 ore.

Prove di valutazione correlate:
Prove PISA associate al nucleo “Terra e Universo”
Il pugno sulla terra
(di L. Cassata)

In un pugno di terra: i piccoli materiali della terra

By: Redazione Posted in

La risorsa si articola in un primo approccio per condividere la definizione di cosa sia “il terreno”, con un primo studio di alcune proprietà delle frazioni liquide e aeriformi, per poi passare all’affinamento dell’analisi con le proprietà della frazione solida, e infine a un approfondimento di conoscenze e competenze sui minerali.

Obiettivi:
• Contribuire a costruire il concetto di struttura geologica individuando la rete di relazioni fra le diverse parti di un sistema geologico e i processi di cambiamento che lo attraversano.
• Modellizzare strutture e fenomeni naturali difficilmente osservabili nel loro complesso operando le adeguate riduzioni di scala.
• Fornire agli studenti strumenti di lettura analitica e critica della “complessità” del mondo naturale, stimolandoli ad applicare il metodo scientifico in contesti ambientali e sociali.

Competenze: 
• Partendo dalle preconoscenze degli studenti, saper organizzare e animare situazioni di apprendimento significativo di conoscenze, abilità e competenze, mediante la realizzazione di percorsi laboratoriali di ricerca-azione.
• Favorire l’operatività e l’interazione diretta degli studenti con gli oggetti e le idee coinvolti nell’osservazione e nello studio, dedicando tempi ampi alla discussione, al dialogo, al confronto (cooperative learning), alla riflessione su quello che si fa, al problem setting e al problem solving, al fine di costruire strutture logiche di pensiero.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 30 ore

Prove di valutazione correlate:
Prove PISA associate al nucleo “Terra e Universo”
Agricoltura 1
(di L. Cassata)
Agricoltura 2 (di L. Cassata)

Ascoltare: un processo orientato all’osservazione

By: Lorenza Orlandini Posted in

A cura di Maria Teresa Calzetti e Maria Pia Pieri

Si tratta di un percorso sperimentato in una classe seconda di scuola secondaria di primo grado con 24 alunni, ben sostenuto sotto il profilo dei presupposti metodologico-didattici. L’elaborato si prefigge il compito di migliorare la capacità di ascolto degli alunni mediante proposte di lavoro centrate su contenuti e attività vicini al loro vissuto quotidiano ed esperienziale e, pertanto, potenzialmente motivanti. “Chi non sa ascoltare, molto difficilmente riesce a farsi ascoltare…” scrivono le due insegnanti.

Il lavoro, plurilingue e collaborativo, si presenta articolato e ricco, ben ancorato ai materiali Poseidon, e utile, in un corso di formazione in presenza e a distanza, quale esemplificazione di un percorso e di un processo orientato alla metodologia della ricerca-azione, quindi teso alla formazione di un insegnante “riflessivo” e di uno studente educato all’ascolto. 

Di particolare rilievo l’attenzione data:
– alle relazioni tra alunni e insegnanti, alunni e alunni, con l’instaurarsi di un clima positivo e costruttivo;
– alle iniziative di tutoraggio – che sembrano aver dato i frutti maggiori;
– all’osservazione dei processi in corso;
– alla riflessione condotta insieme agli alunni;
– alle pratiche di feedback e autovalutazione.

Sostanziale l’uso di tecnologie, ivi inclusa la LIM, che hanno suscitato il maggior coinvolgimento degli alunni e indotto un cambiamento di ambiente didattico nella prassi tradizionale.

 

Il bello e il brutto: due facce della stessa medaglia?

By: Lorenza Orlandini Posted in

A cura di Maria Teresa Calzetti e Maria Pia Pieri

Il progetto proposto è un progetto collaborativo sperimentato in classi di scuola secondaria di primo e secondo grado, in sintonia con il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue, che valorizza l’aspetto critico del saper contestualizzare e rielaborare in modo adeguato e pertinente quanto espresso nel messaggio comunicativo. La sperimentazione valorizza la capacità di sviluppare strategie di comprensione dei contesti scolastici e extrascolastici, con particolare attenzione alla dimensione riflessiva e critica. Intende rendere gli allievi consapevoli che ascoltare è anche entrare in empatia con l’altro e saper assumere atteggiamenti socialmente e culturalmente aperti.

Il progetto proposto è ricco di riferimenti teorici relativi sia all’ascolto che alla tematica della fiaba con la sua pregnanza socio-culturale ed educativa. Partendo dalla fiaba di I. Calvino Bellinda e il Mostro, che è al centro del progetto, vengono attuati confronti con prodotti multimediali, così da mettere in rilievo le somiglianze e le differenze che scaturiscono dall’uso di altri linguaggi e codici. Inoltre la visione di spezzoni di un film in lingua francese e alcuni riferimenti al Cunto dei Cunti di Basile, alla fabula latina e greca e a altre fiabe del mondo sono stati veicoli significativi per una riflessione di carattere storico e interculturale non disgiunta dall’attenzione agli elementi linguistico-testuali.

L’itinerario, realizzato secondo i principi di una didattica laboratoriale, interattiva, attenta ai contributi degli allievi, è ricco di materiali elaborati ad hoc: questionari sulle esperienze degli alunni, sia in famiglia che a scuola, schede da compilare con disegni, osservazioni, commenti che sollecitano la creatività degli alunni così da farli diventare, a loro volta, “autori”. Si avvale, inoltre, della collaborazione dell’insegnante di musica.

Viene infine prestata particolare attenzione alla persona, con proposte operative per una didattica individualizzata che prevede compiti di ascolto e tipologie di verifica differenziate, finalizzate all’integrazione di quattro alunni diversamente abili presenti nella classe seconda di liceo.

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