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Ultime guide pubblicate

Lavorare con le LIM: la valutazione e l’attività didattica

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: didattica e nuove tecnologie.

Le LIM non sono ancora così diffuse nelle nostre scuole; i veri ostacoli alla loro diffusione capillare ed efficace uso non risiedono nella scarsa disponibilità e fruibilità in tutti gli istituti, ma nelle difficoltà che spesso incontrano alcuni docenti a considerarle strumenti utili per la loro metodologia didattica. Come per l’avvento delle macchine calcolatrici prima e l’uso dei pc poi, ancor oggi, la scuola si trova spesso a dover metabolizzare strumenti e mediatori didattici senza averne costruito una ragione pedagogica, una finalità didattica. È vero, si dirà, che averle a disposizione è meglio di non averle, e che in ogni caso disporre di una LIM innesca meccanismi virtuosi per i singoli docenti che vogliono avvalersi in prima battuta della loro funzionalità e, successivamente, del corpo docente e della scuola che voglia moltiplicare l’uso e la condivisione di spazi multimediali. Ma sussiste ancora una forte disomogeneità nelle scuole per quanto riguarda la diffusione delle tecnologie informatiche: accanto ai progetti e piani nazionali per la loro diffusione, LIM comprese, poli e istituti di eccellenza, vi sono ancora molte scuole che dispongono di un basso se non assente grado di innovazione tecnologica.

Comunicazione disciplinare e multidisciplinare

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: comunicazione formativa.

La comunicazione è un processo che implica sempre una risposta, qualsiasi essa sia, da parte del destinatario. Si può definire il processo di comunicazione come un’«interazione» tra persone e gruppi, che si instaura non solamente per la trasmissione di informazioni, notizie, idee. Da ciò deriva la considerazione che nella comunicazione è insito non soltanto il semplice scambio di messaggi ma altresì tutto quel complesso di modalità espressive che, in maniera intenzionale o funzionale, influiscono sul modo personale di essere e di agire, di sentire e di amare. La crescente consapevolezza della propria competenza comunicativa costituisce di per sé un potente elemento di rassicurazione e di fiducia, e perciò lo sviluppo della competenza comunicativa costituisce la pre-condizione irrinunciabile per i processi d’apprendimento scolastico. D’altro canto l’esercizio di una competenza comunicativa adeguata (anche indipendentemente dalla correttezza degli enunciati linguistici) permette all’alunno di ottenere il riconoscimento di sé da parte degli insegnanti e dei loro coetanei.

La memoria e le strategie di memoria e recupero

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: memoria e apprendimento.

Questo contributo si ricollega alla risorsa “Dalla conoscenza dei processi cognitivi all’intervento didattico adeguato” e vuole riprendere l’analisi dei meccanismi di elaborazione dell’informazione finalizzati alla sua codifica, al suo immagazzinamento e al suo recupero. Ripercorreremo il tragitto che l’informazione compie dal momento in cui viene percepita dai nostri organi di senso al momento in cui viene recuperata per rispondere a richieste formulate dall’ambiente in cui ci muoviamo. Ci interrogheremo sugli attori dell’apprendimento e sui fattori che possono influenzarne gli esiti, enfatizzando il ruolo dell’insegnante nel favorire lo sviluppo di strategie di codifica e recupero dell’informazione. Passeremo in rassegna le principali tipologie di strategie riconducendole alle teorie sul funzionamento mnestico esposte nella risorsa di cui sopra e riprese nella parte iniziale del presente contributo. 

ICT e sviluppo: il ruolo della scuola

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: didattica e nuove tecnologie.

Il termine “ICT” (Information Communication Technology) o in italiano “TIC” (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) definisce una serie di strumenti come radio, televisione, telefoni cellulari, computer e altro che hanno radicalmente cambiato le modalità comunicative e la stessa vita degli individui, in particolare delle fasce più giovani della popolazione. Il medium è un mezzo (artefatto) con il quale cambiano i presupposti principali della comunicazione in genere e, nello specifico, di quella interpersonale. Dagli anni Sessanta in poi ci si riferisce quindi a strumenti legati alla comunicazione mediata che, con diverse modalità, hanno prodotto cambiamenti a livello globale nelle più varie sfere della vita quotidiana: dal nucleo sociale primario, che è la famiglia, alla scuola, al lavoro.

La “ricerca micropedagogica” come strumento di indagine a supporto della progettazione educativa e didattica

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: progettazione didattica.

Affrontare il tema della ricerca empirica in pedagogia vuol dire riferirsi ad un ambito complesso e multiforme che non può essere affrontato unilateralmente proprio per la complessità che presenta sia dal punto di vista teorico sia da quello pratico. La ricerca empirica dovrebbe, però rappresentare un elemento ineludibile della prassi educativa e formativa, nonché della professionalità docente. È infatti fondamentale comprendere le dinamiche relazionali, le attitudini cognitive e comportamentali al fine di progettare attività che siano veramente significative e formative per i discenti, soprattutto perché in tal modo tutte le attività saranno esperite non come qualcosa di imposto e distante dai vissuti e dai reali bisogni formativi della platea scolastica cui si rivolgeranno ma contribuiranno a farli sentire parte integrante di quei progetti e di quelle attività pensate e realizzate per loro e con loro.

Il metodo autobiografico come strumento per migliorare l’efficacia dell’azione formativa

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: comunicazione formativa.

Se a un normale osservatore ogni scuola appare semplicemente come un luogo in cui vi sono insegnanti che insegnano e studenti che imparano, per gli addetti ai lavori (insegnanti, dirigenti, amministratori, genitori) ogni scuola è diversa da un’altra. Quando si parla di “clima di scuola” ci si riferisce a tutte quelle variabili socio-emotive che entrano in gioco nella prassi didattica quotidiana e in cui gli aspetti dell’interazione tra docenti e docenti e tra docenti e discenti occupano un posto di innegabile rilievo. Il lavoro degli insegnanti non è più caratterizzato da un relazione di tipo diretto docente/discente di gentiliana memoria, ma si caratterizza come una rapporto di interscambio dialettico e di reciproco arricchimento. Il presente contributo, supportato dalle più recenti acquisizioni del dibattito pedagogico contemporaneo, si prefigge di fornire al docente, attraverso le metodologie autobiografiche e narrative, alcune linee guida per riflettere sulla propria esperienza professionale, sul proprio stile comunicativo e sulle proprie abilità relazionali al fine di migliorare l’efficacia dell’azione formativa.

Lavorare insieme a scuola: conoscere i gruppi e misurarli

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: valutazione.

Nella progettazione di un percorso di approfondimento metodologico la tematica del lavoro di gruppo rappresenta un elemento-cardine. Un larga parte delle attività proposte nei percorsi disciplinari prevede già lavori di gruppo, pertanto una riflessione complessiva su questa modalità di lavoro in classe risulta estremamente opportuna, per permettere a ogni insegnante di realizzare più efficacemente gli spunti operativi proposti per l’italiano e la matematica.
Lo scopo complessivo del presente materiale è quello di motivare gli insegnanti ad un uso più frequente delle attività di gruppo all’interno della classe. In questa prospettiva verranno considerati non solo i vantaggi “sociali” del lavoro per gruppi, ma anche i possibili guadagni individuali degli studenti. Un aspetto fondamentale del lavoro per gruppi è che risulta tanto più efficace quanto più è applicati dall’insieme degli insegnanti che agiscono in classe, anche se con modalità diverse, legate alle specificità delle discipline (e dei temi trattati, dei tempi di lavoro…), pertanto una finalità importante per ogni insegnante è la promozione del lavoro per gruppi nel proprio consiglio di classe.

Per una pedagogia della differenza: promuovere l’integrazione attraverso lo sviluppo di un clima di classe positivo

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: integrazione.

Un clima di classe positivo scaturisce dalla qualità delle interazioni comunicative e socio-relazionali che si instaurano tra i membri che vi appartengono. Vivere una relazione con i compagni caratterizzata da un clima di conoscenza e fiducia reciproca rappresenta uno dei fattori fondamentali nell’acquisizione delle competenze; sperimentare un clima di classe positivo significa percepire un ambiente in cui le proprie opinioni e interessi vengono presi sul serio e nel quale la propria partecipazione viene accolta come risorsa e come valore per tutta la comunità-classe. L’obiettivo del presente lavoro è quello di evidenziare, alla luce delle più recenti acquisizioni della ricerca pedagogica, l’importanza assunta nella prassi educativa da alcune strategie operative come il metodo autobiografico, le storie di vita e l’apprendimento cooperativo per la realizzazione di un clima di classe positivo atto a favorire la piena integrazione di tutti gli studenti  ed in particolar modo gli stranieri, i diversamente abili nonché i soggetti con difficoltà d’apprendimento.

La “comunicazione formativa”: ascolto, dialogo, sostegno, empatia, interdisciplinarità

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: comunicazione formativa.

La comunicazione è lo strumento-principe della formazione. Infatti, oltre la libera espressione delle istanze personali, la comunicazione rende possibili i rapporti interindividuali, con il relativo scambio di opinioni, di esperienze, di conoscenze, di saperi e di competenze. La comunicazione promuove la socializzazione ed è una condizione imprescindibile per l’emancipazione di ciascun soggetto-individuo-persona. La comunicazione è anche un “sistema aperto” e resta la conditio sine qua non per l’esistenza umana: la relazione comunicativa, sia a livello verbale sia a livello non verbale, è la caratteristica fondamentale dell’uomo e il suo stesso comportamento rappresenta un’espressione comunicativa. (Lever, Rivoltella, Zanacchi, 2002). Da qui il ruolo strategico della “comunicazione formativa”, una zona di frontiera dallo statuto dialettico e critico che si sviluppa attraverso una sinergia tra le potenzialità della comunicazione e la sua condizione apertamente formativa (Cambi, Toschi, Anichini, Boffo, Mariani, 2006).

Motivazione: aspetti valutativi e interventi migliorativi

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: motivazione.

Il Materiale di studio si occupa di ruolo e funzione della motivazione nei percorsi di apprendimento e di come questo comportamento, parte integrante dei processi cognitivi, possa essere, in contesto educativo, valutato e migliorato con adeguate strategie. Nella prima parte del materiale si considera brevemente uno dei processi cognitivi più importanti e la sua definizione all’interno delle teorie che negli ultimi cento anni se ne sono occupate. Si tratta infatti di uno dei temi più interessanti per la psicologia generale e sperimentale e per quella dello sviluppo e dell’educazione. Le teorie più recenti che si arricchiscono dell’apporto delle neuroscienze, pongono al centro le differenze individuali e quindi gli stili percettivi e cognitivi con differenti approcci allo studio e alla memorizzazione dei contenuti. Non meno importanti sono gli studi sulle strategie di studio e sugli aspetti più strettamente metacognitivi, che rendono l’apprendimento più o meno efficace. A tale proposito un ruolo fondamentale è rivestito proprio dalla motivazione.

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