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La valutazione degli apprendimenti e delle competenze linguistiche degli alunni – Italiano L1

By: Lorenza Orlandini Posted in

Le modalità di misurazione delle competenze acquisite in lingua straniera e i criteri di valutazione di cui tenere conto sono particolarmente legati alla competenza d’uso della lingua in contesti comunicativi e si collocano coerentemente all’interno dell’approccio metodologico più diffuso, il cosiddetto “approccio comunicativo”. Il testing e la valutazione in lingua straniera hanno seguito l’evolversi progressivo della didattica delle lingue conformandosi, sia nei contenuti sia negli approcci, ai mutamenti che l’hanno contrassegnata.

In questo percorso si propone un’analisi delle forme di valutazione adottabili per le singole attività comunicative: comprensione orale, comprensione scritta, produzione e interazione orale, produzione e interazione scritta.

 

La valutazione nelle lingue straniere

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il problema relativo all’insegnamento, all’apprendimento e alla valutazione delle lingue – a partire dalla scuola materna fino all’università – è di recente diventato centrale nel sistema educativo europeo. La competenza linguistica, soprattutto nelle lingue comunitarie, è infatti un punto di forza nel profilo delle competenze spendibili sia durante il percorso scolastico sia successivamente in campo lavorativo. Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue moderne, documento a cura del Consiglio d’Europa, è stato pubblicato nelle versioni inglese (Modern Languages: Learning, Teaching, Assessment. A Common European Framework of reference) e francese (Les langues vivantes: apprendre, enseigner, évaluer. Un Cadre européen commun de référence) per la prima volta nel 1996, seguito da una seconda edizione riveduta e corretta nel 1998. Nel 2001, in occasione dell’Anno europeo delle lingue, è stata approntata una versione aggiornata e, nel 2002, ne è stata pubblicata la versione italiana.

Il QCER nasce dal mutato contesto politico e sociale europeo che ha reso necessario mettere l’Europa e i suoi cittadini nelle condizioni di potere superare le barriere linguistiche per migliorare l’efficacia della cooperazione internazionale, aumentare il rispetto per le diverse identità e culture, ottenere una maggiore comprensione reciproca, aumentare la mobilità personale, migliorare l’accesso alle informazioni e i rapporti di lavoro. Imparare una lingua è di fatto una forma di socializzazione, una componente dello sviluppo cognitivo dell’individuo, una forma di alfabetizzazione integrata che consente ai singoli di ampliare le loro competenze.

Il documento, indirizzato a tutti coloro che si occupano dell’insegnamento delle lingue straniere – insegnanti, ispettori, esperti di curricoli, ecc. – funge allo stesso tempo da riferimento teorico (poiché presenta e analizza criticamente quanto finora è stato prodotto nel campo della didattica delle lingue e nelle teorie dell’apprendimento) e da strumento operativo. 

Il QCER è un documento descrittivo e non prescrittivo che ha un approccio orientato all’azione ed è impostato secondo criteri di trasparenza e di coerenza. È un utile strumento di consultazione da utilizzare nei contesti educativi in cui occorra progettare percorsi di insegnamento e di apprendimento delle lingue, mettere in atto efficaci azioni didattiche e attestare e certificare le competenze acquisite. Si configura più come uno strumento di lavoro cui ricorrere con letture diverse a seconda degli obiettivi del momento che come un testo teorico da affrontare in un’unica lettura. Occorre quindi, in particolare all’interno di un corso di aggiornamento per colleghi con esperienze diverse, affrontare lo studio del QCER in modo graduale e differenziato a seconda delle necessità.

Studiare il QCER comporta la comprensione delle sue finalità, l’identificazione della sua struttura e della sua organizzazione, la conoscenza della disarticolazione dei livelli e dei corrispondenti descrittori di competenza, l’utilizzazione dei descrittori per sviluppare e programmare percorsi didattici per l’insegnamento delle lingue e valutare il raggiungimento degli obiettivi previsti e la condivisione di un linguaggio e di un approccio comune a prescindere dalla lingua di insegnamento.

La valutazione delle competenze linguistiche degli alunni con lingua diversa dall’italiano

By: Lorenza Orlandini Posted in

Questo percorso affronta la valutazione dell’apprendimento/insegnamento dell’italiano come L2 secondo le pratiche quotidiane che si incontrano nelle scuole, nei contesti in cui si ha a che fare con allievi di origine straniera. Le problematiche di questa valutazione sono affrontate in un continuo confronto col Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue che fornisce numerosi stimoli per l’osservazione e valutazione di competenze nelle lingue straniere. Lo studente non italiano nelle nostre scuole necessità di compiere un doppio percorso: l’apprendimento del codice – la lingua italiana – e l’apprendimento dei contenuti delle materie scolastiche, oltre allo sviluppo di quelle competenze trasversali che il processo di apprendimento e di crescita individuale in un contesto scolastico italiano richiede.

La valutazione delle competenze linguistiche del parlante straniero, quindi, è fondamentale per qualsiasi insegnante, di qualsiasi materia scolastica. Tutti gli insegnanti contribuiscono all’apprendimento linguistico dello studente straniero e il contesto di apprendimento incide fortemente nel suo percorso.

Altri elementi di cui non possiamo non tenere conto sono senz’altro la lingua e il contesto socio-culturale di partenza del bambino straniero. Tutti questi fattori sono, per noi insegnanti di italiano come L2, punti fondamentali da condividere con i colleghi delle altre aree di insegnamento, per poter stabilire insieme dei criteri di valutazione e delle programmazioni individuali efficaci che consentano allo studente di raggiungere gli obiettivi della classe, rispettando la sua identità e la sua modalità di apprendimento.

La valutazione degli apprendimenti linguistici

By: Lorenza Orlandini Posted in

Nel delicato compito di valutare gli apprendimenti linguistici, il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue costituisce un valido aiuto per ogni insegnante. Lungi dall’essere uno strumento esaustivo, fornisce numerosi stimoli ad agire per sviluppare prassi didattiche adeguate ai processi di apprendimento in atto. Quali sono gli strumenti metodologici, quali gli obiettivi della valutazione a scuola e come si possono valutare le performance linguistiche di studenti che non hanno l’italiano come lingua madre? Queste sono le domande cui vogliamo rispondere in questo modulo, a partire dalla pratica didattica quotidiana degli insegnanti. Ad essi si chiede di condividere i princìpi della valutazione, alla luce delle recenti teorie di approccio integrato all’insegnamento linguistico. Al tradizionale approccio unidimensionale che poneva il “prodotto” al centro della valutazione, sentiamo l’esigenza di opporre un approccio “misto” che vede il processo di apprendimento nelle sue diverse fasi e ne rispetta la dinamicità.

Nel nostro Materiale di studio studieremo insieme i concetti importanti e utili al lavoro dell’insegnante e integreremo il percorso formativo proposto con attività e stimoli che possano aiutare la riflessione e lo sviluppo di quelle abilità indispensabili ad ogni docente.

Lettura – comprensione – riscrittura

By: Lorenza Orlandini Posted in

Questo lavoro è finalizzato alla promozione della cittadinanza attiva degli alunni delle prime classi della scuola secondaria di secondo grado attraverso l’acquisizione consapevole e l’esercizio autonomo delle principali strategie di lettura per la comprensione dei testi di tipo regolativo, descrittivo e argomentativo. In particolare esso è rivolto, per quanto attiene all’italiano e all’inglese, agli alunni del biennio e, per quanto attiene al latino, anche agli alunni del terzo anno cui è riservata l’attività in questa lingua sul testo argomentativo.

Le attività seguono strategie comuni che ricalcano i principali processi di comprensione individuati dalla linguistica e dalla psicologia moderne, a loro volta scomposti secondo diversi livelli, da quelli più locali e di superficie a quelli più generali e profondi, e sono ispirate a un modello processuale e complementare della lettura e della scrittura.

L’applicazione di strategie comuni, trasversali ai diversi ambiti linguistici, può infatti non solo rendere più efficaci le attività stabilite, ma anche fornire preziose occasioni per un esame contrastivo di questioni linguistiche incontrate durante il percorso, favorire la riflessione metacognitiva attraverso il riconoscimento di processi comuni in ambiti diversi e permettere parametri di misurazione/valutazione condivisi.

Energia, ambiente, risparmio

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il percorso si rivolge ad allievi del secondo anno della scuola secondaria di secondo grado e si propone di sviluppare specifiche competenze di lettura attraverso attività di comprensione, interpretazione e riscrittura di testi tratti da giornali, enciclopedie divulgative e pagine internet, sul tema ambientale. Questa varietà di attività e di testi e questa tematica, infatti, possono risultare più motivanti per gli studenti, aiutandoli ad affrontare lo studio dei testi scientifici e a partecipare in modo più critico e costruttivo alla vita civile.

 

Comprendere testi. “QUOTIDIANleggendo”

By: Lorenza Orlandini Posted in

La risorsa riguarda la comprensione del testo nell’insegnamento di italiano L1 nella scuola secondaria di primo grado, ma è nata dalla collaborazione con alcune colleghe di italiano e di lingue straniere della scuola secondaria di secondo grado, nell’ambito del piano nazionale Poseidon, come parte di un progetto più ampio di educazione linguistica finalizzato alla promozione di un apprendimento plurilingue e verticale.

 

Analisi e interpretazione dei testi letterari

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il percorso propone agli insegnanti di italiano un insieme organico di strumenti per l’analisi dei testi letterari da condurre in classe con gli allievi, articolato su tre livelli. Chiarisce preliminarmente la distinzione di principio tra l’analisi, che rileva caratteristiche di un testo suscettibili di consenso generale, e l’interpretazione, che comporta valutazioni in parte soggettive e non trattabili in termini di vero/falso. Fornisce infine alcuni spunti per una valutazione delle competenze letterarie acquisite dagli allievi. Tutta l’esposizione è accompagnata da esempi ed esercitazioni.

 

Leggere, comprendere, interpretare in una seconda lingua

By: Lorenza Orlandini Posted in

Leggere, comprendere e interpretare in una lingua “altra” rispetto a quella materna costituisce, per le lingue classiche come per le lingue moderne, un ulteriore percorso di alfabetizzazione in cui alcuni processi cognitivi vengono trasferiti, altri vengono attivati ex novo. La progressiva consapevolizzazione riguardo a procedimenti, strategie e sviluppo delle competenze (in una parola la dimensione metacognitiva) assume qui un ruolo centrale. 

Le tappe del percorso sono “leggere”, “comprendere” e “interpretare”. La separazione dei tre momenti ha una funzione meramente espositiva: in realtà molte operazioni mentali che abbiamo isolato avvengono contemporaneamente nella testa di chi legge.

Gli ambienti digitali di scrittura e riscrittura di testi

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il percorso ha un primo obiettivo, diretto: coloro che lo utilizzeranno faranno un’esperienza di apprendimento e di elaborazione non solo sulla base di una piattaforma di elearning, ma soprattutto mediante l’impiego in prima persona di strumenti e supporti digitali per attività di letto-scrittura, e potranno quindi riflettere in modo consapevole e approfondito, anche mediante il confronto tra corsisti (consentito dagli strumenti di comunicazione della piattaforma medesima), sui valori aggiunti – ma anche sui limiti e sui problemi – del contesto operativo e cognitivo che si realizza integrando materiali cartacei tradizionali con una loro “versione” elettronica e che si prospetta assai diverso rispetto a quando agiscono solo strumenti e supporti ordinari.

Il percorso presenta inoltre altri due obiettivi indiretti. Il primo è quello di cominciare a sanare, almeno parzialmente, una duplice e complementare carenza abbastanza evidente della formazione fino a qui prevalentemente erogata: la formazione di tipo disciplinare, o comunque in qualche modo centrata sulle specificità epistemologiche, scientifiche, didattiche di un certo campo di conoscenza, per abitudine (o forse per inerzia), in genere prescinde da un’analisi approfondita dalle valenze operative e cognitive delle ICT. A sua volta, quella fondata sulle ICT in genere prescinde da ragionamenti davvero analitici su un loro impiego nelle diverse discipline e nei differenti campi di conoscenza e di esperienza. Diviene pertanto urgente, a nostro giudizio, modificare questa mentalità che rischia di indurre isolamento professionale e superficialità culturale. 

Il secondo obiettivo indiretto è quello di indicare una nuova prospettiva didattica all’interno dei percorsi di educazione linguistica, caratterizzata da condizioni di autentica fattibilità operativa attorno a questa ipotesi di fondo: è opportuno “sfruttare” didatticamente la complementarità fra lettura e scrittura attraverso la valorizzazione e l’esercitazione dei nessi cognitivi, linguistico-testuali e procedurali che intercorrono fra lettura e scrittura e che divengono evidenti in tutte le operazioni che intrecciano o integrano queste due “abilità”.

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