La valutazione nelle lingue straniere

La valutazione nelle lingue straniere

 
2005
 
3136
 
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  • Argomenti: Approccio plurilingue, Italiano L2, Linguistica
  • Progetto: Educazione linguistica e letteraria in un’ottica plurilingue (Poseidon)
  • Grado scolastico: Primo biennio, Secondaria di I grado, Secondaria di II grado
  • Tipologia: Percorso didattico
  • Condizioni d'uso: Copyright © Indire
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La valutazione nelle lingue straniere

Il problema relativo all’insegnamento, all’apprendimento e alla valutazione delle lingue – a partire dalla scuola materna fino all’università – è di recente diventato centrale nel sistema educativo europeo. La competenza linguistica, soprattutto nelle lingue comunitarie, è infatti un punto di forza nel profilo delle competenze spendibili sia durante il percorso scolastico sia successivamente in campo lavorativo. Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue moderne, documento a cura del Consiglio d’Europa, è stato pubblicato nelle versioni inglese (Modern Languages: Learning, Teaching, Assessment. A Common European Framework of reference) e francese (Les langues vivantes: apprendre, enseigner, évaluer. Un Cadre européen commun de référence) per la prima volta nel 1996, seguito da una seconda edizione riveduta e corretta nel 1998. Nel 2001, in occasione dell’Anno europeo delle lingue, è stata approntata una versione aggiornata e, nel 2002, ne è stata pubblicata la versione italiana.

Il QCER nasce dal mutato contesto politico e sociale europeo che ha reso necessario mettere l’Europa e i suoi cittadini nelle condizioni di potere superare le barriere linguistiche per migliorare l’efficacia della cooperazione internazionale, aumentare il rispetto per le diverse identità e culture, ottenere una maggiore comprensione reciproca, aumentare la mobilità personale, migliorare l’accesso alle informazioni e i rapporti di lavoro. Imparare una lingua è di fatto una forma di socializzazione, una componente dello sviluppo cognitivo dell’individuo, una forma di alfabetizzazione integrata che consente ai singoli di ampliare le loro competenze.

Il documento, indirizzato a tutti coloro che si occupano dell’insegnamento delle lingue straniere – insegnanti, ispettori, esperti di curricoli, ecc. – funge allo stesso tempo da riferimento teorico (poiché presenta e analizza criticamente quanto finora è stato prodotto nel campo della didattica delle lingue e nelle teorie dell’apprendimento) e da strumento operativo. 

Il QCER è un documento descrittivo e non prescrittivo che ha un approccio orientato all’azione ed è impostato secondo criteri di trasparenza e di coerenza. È un utile strumento di consultazione da utilizzare nei contesti educativi in cui occorra progettare percorsi di insegnamento e di apprendimento delle lingue, mettere in atto efficaci azioni didattiche e attestare e certificare le competenze acquisite. Si configura più come uno strumento di lavoro cui ricorrere con letture diverse a seconda degli obiettivi del momento che come un testo teorico da affrontare in un’unica lettura. Occorre quindi, in particolare all’interno di un corso di aggiornamento per colleghi con esperienze diverse, affrontare lo studio del QCER in modo graduale e differenziato a seconda delle necessità.

Studiare il QCER comporta la comprensione delle sue finalità, l’identificazione della sua struttura e della sua organizzazione, la conoscenza della disarticolazione dei livelli e dei corrispondenti descrittori di competenza, l’utilizzazione dei descrittori per sviluppare e programmare percorsi didattici per l’insegnamento delle lingue e valutare il raggiungimento degli obiettivi previsti e la condivisione di un linguaggio e di un approccio comune a prescindere dalla lingua di insegnamento.

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