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Ultime guide pubblicate

La ragione degli altri. Per un’educazione alla convivenza

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il progetto prevede la costruzione di un percorso didattico che coinvolge le discipline di ambito linguistico e che potrà essere sperimentato nelle classi. L’articolazione prevede il raccordo tra classi della scuola secondaria di primo grado e classi del biennio della secondaria di secondo grado e offre spunti per tracce di lavoro da sviluppare, eventualmente, nel triennio successivo.

Le cinque insegnanti che hanno partecipato alla realizzazione del progetto appartengono ai vari gradi di scuola e operano sia nell’ambito della lingua italiana che in quello delle lingue straniere moderne (inglese e francese) e classiche (latino).

Il percorso ha l’obiettivo di far acquisire le abilità e gli strumenti cognitivi necessari per riconoscere il punto di vista e comprendere le opinioni altrui, esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni, comprendere un’argomentazione distinguendone le varie componenti e costruire e presentare un’argomentazione personale esprimendosi in maniera coerente.

 

Percorso geocritico: Napoli e le sue periferie industriali, la provincia manifatturiera nella Stiria e la zona mineraria della Turingia orientale

By: Lorenza Orlandini Posted in

Dimensione centrale di questo percorso sulle periferie industriali di Napoli, su das schöne Land della Stiria e sulla träge Landschaft della Turingia orientale sarà lo spazio.  
Usando un approccio geocritico, una città e un romanzo possono rivelare la sovrapposizione problematica esistente fra spazio testuale e spazio del vissuto.
Le interazioni evidenziano quanto quest’ultimo sia oggetto di pianificazione architettonica e di controllo sociale e quanto, viceversa, sia determinante nella costruzione e nella costante modifica del sé (individuale e comunitario), così come nella trasmissione o nella dissipazione memoriale.
Questo percorso di educazione plurilingue e interculturale si basa, inoltre, sul principio dell’impossibilità di separare gli aggettivi “linguistico” e “letterario” nel dialogo con i testi, principio che conserva la sua validità quali che siano la lingua e il contesto culturale. Perciò si offriranno opportunità concrete per mettere in luce le profonde interconnessioni tra i due aspetti all’interno della pratica didattica. 

Andar per osterie. Riflessioni intorno a un topos letterario

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il topos dell’osteria, le cui origini risalgono alla cultura medievale (“Carmen potatorium”), deve la sua fortuna soprattutto al genere del romanzo, a partire dal Don Chisciotte in cui riveste una funzione-chiave nella costruzione dell’intreccio. Nei Promessi sposi l’osteria, teatro di imbrogli e dominio della parola, assume un ruolo fondamentale nella formazione del protagonista, mentre nell’Assommoir di Zola e nei Malavoglia di Verga rappresenta un luogo di degradazione e di abbrutimento, simbolicamente contrapposto alla bottega o alla casa. Al contrario Saba ricerca proprio nelle osterie di Trieste quella “calda vita” di cui patisce la mancanza; ed è ancora un’osteria ad attrarre il giovanissimo protagonista del Sentiero dei nidi di ragno di Calvino, a rappresentare per lui l’accesso a quel “mondo dei grandi” al quale tuttavia resta sostanzialmente estraneo. Chiudono il percorso due testi dei cantautori De André e Guccini, per i quali l’osteria si configura come un estremo spazio di resistenza contro la morte e contro i rischi dell’omologazione.

Ferme restando le finalità generali di promuovere l’interesse per la lettura e avviare lo studente all’analisi del testo letterario, il percorso, in modo più specifico, intende consentire allo studente di apprendere la nozione di topos letterario e analizzarne gli elementi costitutivi, di cogliere la funzionalità del topos ai fini della comprensione e dell’interpretazione del testo e di rilevare la novità sottesa a ogni ripetizione e le ragioni storiche, culturali, ideologiche che la determinano. L’attività inoltre mira a far acquisire la consapevolezza del carattere polisemico del linguaggio letterario, comprendere l’utilità e la necessità di una prospettiva intertestuale nello studio della letteratura e attualizzare temi e motivi ricavati dall’analisi di un testo letterario.

Il percorso si rivolge al biennio della scuola secondaria di secondo grado.

Il linguaggio del mito

By: Lorenza Orlandini Posted in

Come tutte le parole che vengono da un lontano passato e che hanno attraversato secoli di storia intellettuale e culturale dell’Occidente, il vocabolo “mito” ricorre nel nostro lessico quotidiano con valenze profondamente diverse da quelle che gli antichi avevano attribuito a questa parola. Oggi il mito è inteso come una narrazione favolosa, tramandata da tempi antichissimi, che ha per protagonisti divinità, esseri fantastici o eroi sovrumani. Per estensione, la parola è usata per indicare l’idealizzazione di un evento, un personaggio o un luogo che divengono un modello esemplare. Per estensione maggiore, il vocabolo segnala un’idea che non corrisponde in alcun modo alla realtà, o che le si contrappone.

 

Narciso, ieri e oggi. Un’immagine archetipa

By: Lorenza Orlandini Posted in

Che cosa ha veramente visto o che cosa cercava di vedere Narciso nello specchio della sua chiara fontana? Il mito di Narciso è ricco, immortale, inesauribile, tanto da essere riuscito a entrare in una dimensione culturale che sfida la mera erudizione. Il testo di Ovidio, letto prima come luogo di informazione, poi come materia di riflessione, trascendendo lo specifico letterario, sfrutta lo sviluppo delle competenze disciplinari e offre un’analisi sulla coscienza di sè, segnatamente coinvolgente nell’età adolescenziale. Non in secondo piano il tema della morte: la misera fine del disperato fanciullo apre ai temi classici del suicidio per amore, all’annegamento in un tragico tuffo nell’acqua profonda e accogliente, alla fuga dal reale…
 
Obiettivi dell’attività: conoscere il mito classico di Narciso, ancora oggi vivo nella nostra cultura, e comprendere il significato del testo cogliendone anche i significati-simbolo (che cosa significa essere “narcisisti”?). E ancora: saper leggere la rivisitazione del testo originale in altre opere posteriori, collegare opere diverse per epoca e significato, ma unite fra loro dal punto di vista tematico e simbolico, rielaborare criticamente le informazioni ricevute, analizzare storicizzandoli i supporti iconografici e, infine, interrogarsi su problematiche adolescenziali e personali.

L’attività è pensata per il biennio di qualunque tipo di scuola secondaria di secondo grado. 
Se l’argomento viene studiato al biennio di un liceo classico o scientifico si affronterà anche la lettura e la traduzione del testo dalla lingua latina. Negli altri ordini di scuole basterà basarsi su una buona traduzione: nulla verrà perso del significato pregnante della tematica ovidiana.

Il tema del diverso nella letteratura

By: Lorenza Orlandini Posted in

La risorsa presenta alcune coordinate teoriche e didattiche per progettare percorsi letterari sul tema del “diverso”. I testi scelti sono letti e analizzati alla luce di una riflessione antropologica sui concetti di identità e diversità. I brani proposti sono tratti da romanzi adatti a un pubblico di adolescenti, alcuni di essi sono anzi proprio dei classici della letteratura giovanile. Il percorso è funzionale a un’idea di letteratura come strumento di conoscenza, oltre che come godimento estetico, e vuole contribuire a sviluppare negli studenti un senso critico attraverso il quale leggere aspetti significativi della realtà contemporanea. Lo strumento culturale utilizzato è quello dello straniamento che può nascere dall’osservazione della realtà da un punto di vista inconsueto o da sguardi provenienti da punti di vista diversi che si incrociano. 
  
Gli obiettivi dell’attività sono molteplici: progettare percorsi per educare al rispetto di modelli di vita e di scelte religiose differenti, attivare strategie didattiche che portino a considerare il diverso una risorsa e non un nemico e incentivare la consapevolezza delle proprie categorie culturali e dei propri valori. Ma il percorso invita anche a suscitare discussioni finalizzate al confronto tra diversi modelli di vita, allo scopo di individuare similitudini e differenze e di accettare le varie forme di diversità, e punta a favorire l’inserimento di ragazzi provenienti da diversi contesti culturali. 
 
La risorsa è pensata per il biennio della scuola secondaria di secondo grado.

Gliòmmeri informatici

By: Lorenza Orlandini Posted in

Con l’espressione “gliòmmeri informatici” intendiamo alludere agli odierni “labirinti informatici”, a cominciare dai primi videogames bidimensionali a larga diffusione tipo PacMan (degli inizi degli anni Ottanta) per finire con i raffinati giochi tridimensionali di ultima generazione come, per esempio, The Sims2, autentico “God game” in cui l’idea di labirinto si allarga fino a comprendere la possibilità di creare un mondo fantastico/virtuale nel quale far vivere i propri personaggi. Intendiamo dunque suggerire, con questa nostra proposta, un percorso didattico che illustri la sopravvivenza – in versione rinnovata e adattata alla mutata realtà tecnologica (informatica) del nostro tempo – dell’antico tòpos letterario del labirinto.

Gli obiettivi dell’attività che proponiamo sono molti: dal riconoscere la continuità di temi e topoi letterari allo storicizzare il tema/tòpos; dal saper utilizzare gli strumenti informatici (PC, internet, ma anche Playstation) allo sviluppare il gusto per la lettura autonoma; dal comprendere il testo (letterario e non) al conoscere i principali elementi del testo poetico e del testo narrativo. Si inviterà inoltre a espandere il percorso didattico con altri testi, con materiali reperiti su internet e attraverso la progettazione di labirinti (informatici e/o letterari).

Temi e topoi letterari

By: Lorenza Orlandini Posted in

In ambito letterario, “topoi”, “motivi” e “temi” sono nodi di relazione che facilitano la comunicazione tra autore, testo e lettore. Non è ancora tuttavia ben definito come questa relazione avvenga. La critica letteraria tende a usare indifferentemente la stessa terminologia, per cui termini come “topoi”, “motivi” e “temi” sembrano sovrapporsi ed essere usati indifferentemente per esprimere l’unico concetto di “tema”. Tale indeterminatezza proviene dall’antisistematicità che caratterizza la stessa critica tematica, cioè quel settore della critica che, seppur recente, ha uno specifico interesse per il tema e che fa dire a un studioso come Matteo Lefevre: “L’unico punto fermo per procedere – paradossalmente – consiste dunque nel fatto che nell’ambito della tematica qualsiasi velleità definitoria di tipo univoco e/o aprioristico è destinata a rimanere in posizione di scacco”. Il materiale che qui proponiamo ripercorre le più interessanti tappe di questo dibattito.

A la recherche de l’enfance perdue-retrouvée?… ovvero “PROSIA”

By: Lorenza Orlandini Posted in

A cura di Rosaria Famiglietti e Cinzia Spingola, con la supervisione di Orietta Simona Di Bucci Felicetti

Il percorso, plurilingue e verticale, sviluppa il tema dell’infanzia muovendosi tra poesia e prosa. I destinatari sono studenti di seconda e terza media e del secondo anno del biennio superiore. Il progetto, profondamente unitario, punta sull’innovazione metodologica (webquest) sviluppando la creatività dell’alunno e potenziando le competenze testuali e la capacità di riflessione.

Animali in guerra… a partire dalla Batracomiomachia di Giacomo Leopardi

By: Lorenza Orlandini Posted in

Premessa di Orietta Di Bucci Felicetti

Questo progetto nasce dall’importanza dell’opera in questione, quasi sempre trascurata a scuola. E si tratta di un errore, considerate le molteplici riflessioni che dalla sua lettura possono scaturire, e considerato soprattutto che il testo, per i ragazzi del biennio superiore, è sia di gradevole lettura sia propedeutico allo studio di Leopardi e della storia del Risorgimento italiano. L’argomento di questa attività è incentrato sulla complessità dell’opera, ma non vuole assolutamente trascurare l’aspetto ludico, indubbio strumento di conoscenza.
Non si offre all’insegnante un percorso rigidamente strutturato né si propongono tempi prestabiliti, nella convinzione che, in programmazioni personali, il materiale suggerito possa essere di ausilio per produrre esiti molto diversi tra loro. Non perdendo mai di vista la centralità del testo, l’insegnante se ne potrà servire a suo piacimento: per approfondire aspetti filologici o, più semplicemente, per una riflessione tematica sulla guerra o per altro ancora, poiché il testo scelto presenta una gamma molto vasta di impieghi.

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