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Ultime guide pubblicate

Pivot è bello

By: Lorenza Orlandini Posted in

Adattamento da “Matematica 2003”

Tematica affrontata: costruzioni di distribuzioni di frequenze, calcolo di alcuni indici di sintesi e rappresentazioni grafiche.

Descrizione: questa attività può essere introdotta, nella forma che qui viene proposta, in una classe del primo biennio quando gli studenti hanno acquisito abilità di base sull’utilizzo del foglio elettronico (selezionare, copiare, incollare, indirizzamenti assoluti e relativi, creazione guidata dei grafici, ecc.). Dopo che gli studenti hanno svolto semplici indagini su alcuni aspetti che li coinvolgono direttamente e hanno imparato a effettuare lo spoglio manuale di dati provenienti da una indagine effettuata su un piccolo numero di unità, l’attività proposta diventa molto utile quando l’indagine riguarda un collettivo statistico numeroso che richiede lo spoglio e il conteggio di molti dati. L’attività evidenzia la necessità della “codifica numerica” delle informazioni acquisite e la predisposizione di un database contenente in ogni record tutte le caratteristiche osservate per ogni unità statistica (prospetto di spoglio). La costruzione della distribuzione di frequenza associata a un carattere viene effettuata attraverso l’uso del foglio elettronico (strumento tabelle pivot) che rende comoda e agevole la manipolazione di una grande quantità di dati tratti da un database. L’attività mostra che l’uso del foglio elettronico facilita sia l’analisi delle distribuzioni di frequenza attraverso il calcolo di valori medi e varianza sia la loro rappresentazione grafica. L’attività può essere attuata partendo da un’indagine realmente svolta dalla classe in modo da lavorare su un numero consistente di dati reali e/o da dati recuperati da diversi siti che mettono a disposizione banche di dati come ad esempio quello dell’ISTAT, del CIRDIS, dell’International Statistical Literacy Project, dell’International Association for Statistical Education. L’alternanza tra la lezione frontale e il lavoro di gruppo in laboratorio è utile alla comprensione delle nozioni e all’acquisizione delle competenze e può aiutare anche il recupero e l’interesse di studenti in difficoltà.

Obiettivi dell’attività:
– passare dalla matrice dei dati grezzi alle distribuzioni di frequenze e alle corrispondenti rappresentazioni grafiche (anche utilizzando adeguatamente opportuni strumenti informatici);
– calcolare, utilizzare e interpretare valori medi e misure di variabilità per caratteri quantitativi.

Tempo medio per svolgere l’attività in classe: 3-5 ore.

Di media non ce n’è una sola II

By: Lorenza Orlandini Posted in

Adattamento da “Matematica 2001”

Tematica affrontata: principali valori medi per caratteri quantitativi.

Descrizione: l’attività si inserisce in ambito statistico e coniuga la conoscenza dei principali valori medi per caratteri quantitativi e delle loro proprietà con la capacità di saperli calcolare, tenuto conto del modo in cui i dati sono presentati, del loro contesto e con la competenza di saper scegliere fra i diversi valori medi (moda, mediana, aritmetica, geometrica, armonica, ecc.) quello più opportuno per risolvere il problema da affrontare. L’attività mette in gioco situazioni problematiche che gli studenti possono incontrare nella quotidianità e che potranno ritrovare da adulti. Analizzando da una parte le condizioni poste dal problema da risolvere e dall’altra le definizioni e le proprietà dei valori medi è possibile arrivare a una soluzione soddisfacente e condivisa del problema della sintesi di una distribuzione in contesti diversi. L’attività inoltre offre lo spunto, conoscendo le proprietà, anche formali, legate ai diversi tipi di media, di utilizzarli in modo consapevole e corretto nella risoluzione del problema. Le applicazioni proposte sono estese anche a situazioni legate ad altri ambiti disciplinari.

Obiettivi dell’attività:
– riconoscere caratteri qualitativi, quantitativi, discreti e continui; 
– calcolare, utilizzare e interpretare valori medi per caratteri quantitativi.

Tempo medio per svolgere l’attività in classe: 3-5 ore.

Stocastica e… legami intradisciplinari

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: dati e previsioni.

Descrizione: la statistica offre all’insegnante una pluralità di contesti nei quali è possibile recuperare attività interessanti e stimolanti da presentare in classe; queste attività permetteranno di aiutare gli studenti ad acquisire conoscenze e abilità e di sviluppare competenze che serviranno quando, adulti, dovranno confrontarsi e rispondere a domande sulla realtà in cui vivono. L’unità mira a far ricordare ai docenti che il pensiero probabilistico e statistico merita sempre più attenzione sia perché esso domina in molti campi (fisico, biologico, economico, demografico, ecc.) sia perché è un ambito ricco di stimolanti problematiche, la risoluzione delle quali conduce a quell’insegnamento orientato all’attività euristica e “per problemi” che si è dimostrato essere il metodo più adatto a favorire l’interesse e l’apprendimento degli studenti. Questa attività fa ricorso ad alcune situazioni in cui i legami tra l’analisi statistica di dati e/o il calcolo delle probabilità e le attività degli altri nuclei tematici sono correlate, così da poter offrire ai docenti altri esempi per introdurre, completare o integrare il percorso didattico nel biennio. L’attività presenta: un collegamento tra i dati rilevati sperimentalmente della misura di una grandezza fisica e la loro analisi statistica per poter evidenziare gli errori casuali; una introduzione alle variabili casuali, alla loro distribuzione di probabilità e al loro utilizzo in alcuni contesti semplici; un collegamento tra la geometria e alcune medie algebriche per capirne il significato formale.

Obiettivi dell’attività:
– reperire informazioni quantitative utili alla risoluzione di un problema che le richiede;
– costruire alcune variabili casuali discrete in contesti diversi analizzandone le caratteristiche;
– riconoscere e utilizzare indici statistici anche in ambito geometrico;
– utilizzare strumenti statistici per la “stima” della misura di una grandezza fisica e la sua variabilità;
– utilizzare strategie diverse per valutare la probabilità di diversi tipi di eventi.

Tempo medio per svolgere l’attività in classe: 8-10 ore.

I giovani e la musica

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: le fasi che caratterizzano una indagine statistica: dalla definizione dell’obiettivo alla rilevazione dei dati, alla loro tabulazione e rappresentazione grafica.

Descrizione: il contesto di questa attività è di carattere extrascolastico e riguarda l’ambito sociale. L’attività prevede la conduzione di una indagine statistica su una problematica scelta e condivisa con gli studenti; essa va dalla predisposizione del questionario alla raccolta dei dati, alla loro elaborazione e rappresentazione grafica e infine alla loro interpretazione. L’attività parte dal presupposto che rendere protagonista lo studente mediante tematiche che lo coinvolgono direttamente si è rivelata una metodologia vincente sotto l’aspetto della motivazione. L’attività svolge anche il ruolo di riassumere, integrare e utilizzare conoscenze e competenze di statistica eventualmente acquisite nei precedenti anni scolastici. Essa è proposta come attività iniziale del percorso legato al nucleo “Dati e previsioni” e tocca i nodi concettuali relativi alla classificazione dei caratteri, alla loro distribuzione di frequenze – sia assolute, sia relative, sia percentuali -, alla scelta del grafico più opportuno a rappresentare le distribuzioni e alla sintesi tramite valori medi.

Obiettivi dell’attività:
– predisporre un questionario;
– raccogliere informazioni;
– costruire tabelle e grafici, anche facendo uso di un foglio elettronico;
– in situazioni significative, confrontare dati al fine di descrivere fenomeni collettivi utilizzando le distribuzioni delle frequenze assolute e delle frequenze relative.

Tempo medio per svolgere l’attività in classe: 14-15 ore.

Navigando tra i dati

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: dati e previsioni.

Descrizione: la massa delle informazioni con le quali un cittadino deve quotidianamente confrontarsi gli impone la conoscenza del modo in cui tali informazioni vengono raccolte, rappresentate, sintetizzate, comunicate e utilizzate. Inoltre è importante che lo stesso cittadino sia in grado di interpretare il linguaggio che tali informazioni utilizzano in modo da capirle e da saperle correttamente confrontare. Nell’attività sono state utilizzate fonti ufficiali vicine al mondo scolastico o inerenti ad alcune attività offerte dalla scuola. Le proposte riguardano: l’analisi della popolazione scolastica straniera e la sua evoluzione confrontata anche con la presenza di studenti stranieri in classe; lo studio di informazioni quantitative sulla infortunistica stradale e la loro analisi (anche in ragione della possibilità, da parte delle scuole, di far acquisire agli studenti il patentino per la guida del ciclomotore); l’analisi di alcune “piramidi dell’età” per riflettere sulla distribuzione per età della popolazione attuale confrontata con quella dei padri e dei nonni degli studenti e per confrontare la popolazione italiana con quella di altri Paesi.

Obiettivi dell’attività:
– reperire informazioni quantitative utili alla risoluzione di un problema che le richiede;
– riconoscere nelle tabelle e nei grafici la loro fonte e le indicazioni sui titoli;
– recuperare dai dati le informazioni utili per il loro utilizzo o la loro rielaborazione;
– confrontare in modo corretto informazioni provenienti da fonti diverse.

Tempo medio per svolgere l’attività in classe: 8-10 ore.

Esperimenti, … esiti, … eventi!

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: dati e previsioni.

Descrizione: l’attività è strettamente legata anche a riflessioni sull’uso della lingua italiana (si auspica una collaborazione con il docente di lettere). Lo studio dei possibili risultati di un esperimento casuale (esiti di un esperimento casuale) ha una forte valenza formativa e risulta particolarmente motivante per gli studenti perché offre l’opportunità di presentare esempi di vita quotidiana, così da evitare che questi argomenti vengano visti unicamente in funzione dei giochi di sorte e della soluzione di problemi a essi relativi. Con questa attività si vuole far acquisire agli allievi l’importanza di conoscere, comprendere e utilizzare le informazioni disponibili per l’esperimento casuale che si intende condurre, al fine di pervenire alla corretta individuazione di tutti gli esiti possibili (spazio degli eventi elementari). In tal modo si favorirà il passaggio dal concetto di esperimento casuale a quello di risultato di un esperimento casuale, poi allo spazio dei campioni e infine alla distinzione fra eventi elementari ed eventi composti.

Ordine di scuola: secondaria di primo grado – II e III anno.

Obiettivi dell’attività:
– in semplici situazioni aleatorie, individuare gli eventi elementari;
– riconoscere coppie di eventi complementari e incompatibili;
– rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di un foglio elettronico;
– in situazioni significative, confrontare dati al fine di prendere decisioni.

Tempo medio per svolgere l’attività in classe: 5-6 ore.

Vorrei una figlia con i capelli rossi…

By: Lorenza Orlandini Posted in

Tematica affrontata: dati e previsioni.

Descrizione: in questa attività l'”incertezza” viene affrontata in ambito interdisciplinare (ad es. in genetica) aprendo allo studente la consapevolezza di una possibile unitarietà di approccio al mondo scientifico. La confidenza già maturata con alcuni termini statistici (frequenza assoluta e relativa, confronto fra dati, media, moda, ecc.), contestualmente alla lettura di risultati di semplici esperimenti, offre allo studente numerose opportunità per immettersi nel cammino che porta ad affrontare le situazioni tipiche dell’incertezza e a sviluppare il primo, embrionale, concetto di probabilità. L’assegnazione della probabilità a eventi casuali (esiti di un esperimento casuale) si configura come occasione per riflettere sia su alcuni aspetti concreti che ci vengono dalla vita quotidiana sia sull’atteggiamento da assumere nei confronti dei giochi di sorte. L’attività ha lo scopo di far acquisire agli allievi l’importanza di conoscere, comprendere e utilizzare le informazioni disponibili sull’esperimento casuale che si intende condurre, per una corretta assegnazione della probabilità agli eventi che un tale esperimento può produrre.

Grado scolastico: secondaria di primo grado – II e III anno.

Obiettivi dell’attività:
– in semplici situazioni aleatorie, individuare gli eventi elementari, discutere i modi per assegnare a essi una probabilità, calcolare la probabilità di qualche semplice evento decomponendolo in eventi elementari disgiunti;
– riconoscere coppie di eventi complementari e incompatibili;
– rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di un foglio elettronico;
– in situazioni significative, confrontare dati al fine di prendere decisioni.

Tempo medio per svolgere l’attività in classe: 10 ore.

La situazione si riscalda

By: admin Posted in

Nell’antichità molti popoli hanno considerato il fuoco come uno degli elementi principali dell’Universo, assieme all’aria, all’acqua e alla terra. Il fuoco era visto sia come amico, utile e confortevole, portatore di luce e calore, sia come pericolo mortale, infido e guizzante annientatore. In tutte le mitologie il fuoco viene riportato con questo suo duplice aspetto, di energia creativa e purificatrice e di energia distruttiva e punitrice (in molte culture l’apocalisse, la fine del mondo, si attua attraverso un fuoco devastante). Casisticamente tuttavia gli aspetti positivi superano quelli negativi.
In un certo senso possiamo vedere presente questa dualità del calore anche ai giorni nostri. Se da un lato l’energia termica ci consente di sopravvivere e di produrre mantenendo un livello di vita mai prima raggiunto (nella parte Nord del mondo), d’altro canto il riscaldamento globale della Terra potrebbe portare a quel destino apocalittico presente nelle antiche mitologie. Nelle zone del Nord Europa dove più si facevano sentire i rigori dell’inverno sorsero molti riti e ricorrenze in onore del fuoco. Uno dei rituali pagani più importanti era celebrato il primo maggio. Oggi resiste ancora il rito della grigliata!

Lo spingi e tira della fisica

By: admin Posted in

Spesso, con studenti di fasce scolari diverse, dalle prime classi della secondaria di primo grado in su, mi è capitato di porli davanti a una banalissima esperienza che consiste nel lasciare cadere una palla. Una bella palla gialla di gomma piena, capace di un rumoroso impatto col pavimento e di un notevole rimbalzo. L’evento non deve passare inosservato. Ripresa la palla al primo rimbalzo chiedo ingenuamente: “perché la palla è caduta?”. Dopo un attimo di sbigottimento per una domanda così scioccamente semplice, segue l’invariabile risposta: “per la forza di gravità”. Io a questo punto esibisco l’aria più meravigliata e curiosa di cui dispongo e comincio a chiedere che cosa sia una forza, che cosa significa “gravità” e come fanno a saperlo, ecc.
Dopo un po’ capiscono il gioco e solitamente qualcuno interviene chiedendo di rimando: “ma lei che spiegazione dà!?”. “La palla cade perché cade”, è la mia laconica risposta. E dopo un attimo aggiungo che se vogliono possiamo cercare di capire le cose al di là dei nomi, essendo ben consapevoli che le nostre saranno sempre rappresentazioni, modelli, di una realtà pronta a riservarci continuamente delle sorprese.

Fai riferimento a un sistema

By: admin Posted in

Ab initio. Sono passati circa nove mesi (ma tu non lo sai). Ti pare ieri (ma neppure questo ti è chiaro) che riuscivi a sederti senza appoggio. Ti senti più padrone del tuo corpo e ora sei pronto per una nuova esaltante avventura: l’esplorazione del mondo. Ti metti a sedere. Ti inclini in avanti spostando la testa (come è pesante!). Allunghi le braccia, mani in avanti, palmi verso quella cosa su cui stai seduto. Ti inclini ancora. E improvvisamente ti trovi a toccare quella cosa, ma non hai avuto un impatto doloroso come le volte che non mettevi avanti le mani. Ti tiri soddisfatto in avanti, ovvero nella direzione indicata dalla tua fronte. Le gambe si piegano e poggi anche sulle ginocchia. Ti fermi un momento per assicurarti che la nuova posizione sia sicura. Fai leva su un braccio caricandovi sopra parte del tuo peso. Sollevi da terra l’altro braccio e contemporaneamente (quanto è difficile il coordinamento!) usi le ginocchia per spingerti in avanti (direzione sempre indicata dalla tua fronte). Prima di crollare appoggi a terra in posizione più avanzata il braccio e la mano che avevi sollevato. Sei nuovamente in saldo equilibrio. Puoi iniziare a ripetere i movimenti avanzando con l’altro braccio.
E via verso lo spazio infinito!

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