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Dalle ombre alla luce, piccole e grandi scoperte

By: Redazione SCIENZE Posted in

Questo percorso didattico è un percorso di lavoro ideato e strutturato in un’ottica di continuità e trasversalità con l’esperienza astronomica descritta nel percorso “Tra Cielo e Terra”. In questo percorso la protagonista è l’ombra. Vengono proposti alcuni giochi all’aperto con la propria ombra non solo per stimolare i ragazzi a ricordare esperienze passate, ma soprattutto per realizzare con il proprio corpo modelli utili per interpretare i fatti e i fenomeni astronomici (angoli del Sole, eclissi, ecc.). In particolare si cerca di ricreare la naturale interdisciplinarietà con la geometria euclidea concretizzando concetti astratti: parallelismo dei raggi solari, propagazione rettilinea della luce, similitudine tra triangoli rettangoli, spazi d’ombra, lunghezze delle ombre e ampiezze di angoli.

Grado scolastico: Secondaria di I grado – classe II e III

Obiettivi:
• Saper individuare cambiamenti nel tempo dell’ombra di un bastone rispetto a parametri lineari e angolari.
• Mettere in relazione l’ombra di un bastone con l’altezza del Sole sull’orizzonte.
• Saper applicare metodi geometrici (cerchi Indu) per individuare il meridiano locale NORD-SUD e di conseguenza la linea EST-OVEST.
• Sapersi orientare utilizzando i punti cardinali.
• Individuare nei triangoli rettangoli verticali l’angolo che indica l’altezza del Sole sull’orizzonte.
• Distinguere tra spazio d’ombra e figura d’ombra.
• Riconoscere nelle penombre spazi parzialmente illuminati.
• Riconoscere dal contorno della figura d’ombra quando una sorgente luminosa può essere considerata puntiforme.
• Comprendere che per poter vedere servono: le sorgenti che emettono luce (sorgenti primarie), oggetti che rimandano luce (sorgenti secondarie) – gli occhi che ricevono luce e mandano segnali al cervello.
• Distinguere i corpi in base al diverso comportamento della luce.
• Mettere in relazione il grado di trasparenza/opacità con l’assorbimento selettivo o non selettivo.
• Saper documentare il lavoro con: relazioni, disegni, foto, prodotti multimediali.
• Comprendere ed utilizzare il linguaggio specifico.

Competenze:
• Ricordare e applicare alla situazione problematica la conoscenza scientifica necessaria.
• Confrontare e correlare oggetti e fenomeni della realtà circostante, individuando somiglianze e differenze e operando seriazioni e classificazioni.
• Formulare domande (problem posing), sia a partire dai dati raccolti sia a partire dall’esperienza quotidiana.
• Raccogliere dati in contesti diversi, sia in situazioni controllate (laboratorio) sia sul campo, utilizzando diversi tipi di strumenti.
• Analizzare ed interpretare i dati raccolti per trarne conclusioni appropriate.

Tempo medio per svolgere il percorso didattico: 25 ore nel corso dell’anno

Prova di valutazione correlata:
Un’estate al mare (rielaborazione a cura di M. Onida)

La rifrazione

By: Redazione SCIENZE Posted in

In questo percorso didattico si guidano gli alunni all’esplorazione fenomenologica del fenomeno “rifrazione” sollecitando la riflessione su situazioni che riguardano il passaggio della luce attraverso differenti mezzi trasparenti.
Si focalizza inoltre l’attenzione sulle lenti partendo dall’esplorazione fenomenologica con lenti d’ingrandimento di tipo commerciale. Si suggerisce la costruzione di “un rudimentale” banco ottico con lente d’ingrandimento e rollina metrica per sperimentare la formazione delle immagini nel caso non sia disponibile a scuola la strumentazione fornita da ditte specializzate. Si propone, inoltre, di misurare la distanza focale di una boccia-acquario che si comporta come una lente d’ingrandimento.
Si arriva, infine, alla formulazione della legge dei punti coniugati utilizzando una simulazione di banco ottico, rilevando dati da questo esperimento simulato e riportando questi in un foglio elettronico.

Grado scolastico: Secondaria di II grado – classe I

Obiettivi:
• Osservare e descrivere fenomeni di rifrazione.
• Conoscere le leggi della rifrazione.
• Saper applicare le conoscenze acquisite per spiegare fenomeni connessi alla rifrazione osservabili nella vita quotidiana.
• Conoscere e descrivere le proprietà delle lenti sottili.
• Comprendere come si forma un’immagine, saper costruire immagini a partire dall’oggetto con costruzioni geometriche.
• Conoscere la legge dei punti coniugati.

Competenze:
• Organizzare correttamente le osservazioni e pianificare semplici attività di investigazione.
• Raccogliere dati in contesti diversi, sia in situazioni controllate (laboratorio) sia sul campo, utilizzando diversi tipi di strumenti.
• Analizzare e interpretare i dati raccolti per trarne conclusioni appropriate.
• Comprendere quali componenti dei modelli costruiti corrispondano alle osservazioni fatte.

Tempo medio per svolgere il percorso didattico: 12 ore

Prova di valutazione correlata:
Prova associata al percorso “La rifrazione”
(di A. Salomone)

“Carta, calamaio e penna. Su, avanti, scriviamo!”
Con i punti e con le virgole

By: Redazione LINGUISTICA Posted in

Spesso ci troviamo di fronte ad alunni in difficoltà a scrivere in maniera accurata. Frequenti sono gli errori di ortografia e di punteggiatura, che non sempre vengono trattati nella loro complessità. Sia la grafia, l’ortografia e la punteggiatura costituiscono i primi alfabeti dello scrivere che richiedono interventi a più livelli da graduare nel tempo in un’ottica evolutiva.
La correttezza ortografica è un traguardo indispensabile per l’ apprendimento della scrittura. Essa non si risolve con esercizi ortografici, ma attraverso un programma di potenziamento innanzitutto del lessico e della fonologia. La punteggiatura poi è questione strategica nello scrivere; essa svolge molte funzioni e il suo uso muta a seconda dei tipi di testo e dello stile dello scrivente.
Di quest’ultima, che sarà oggetto del nostro lavoro, affronteremo il punto e la virgola, approfondendone gli usi logico-sintattici e testuali (scuola primaria: le forme principali del punto e alcune regole basilari della virgola; scuola sec. I grado il capoverso, il punto fermo e la virgola in alcuni tipi di testo).
Va da sé che la trattazione di questi aspetti di alfabetizzazione funzionale avverrà in gran parte in situazione e contestualmente allo scrivere, sì da consentire all’alunno di cogliere la rilevanza logico-semantica di una buona punteggiatura.
Si partirà da esperienze concrete rilevate nell’utilizzo quotidiano della lingua scritta per poi passare, mediante un approccio ludico e gioioso (rilevazione di errori comuni, doppi sensi, ecc.), a esplorare e analizzare una vasta gamma di testi da cui trarre, in un secondo momento, modelli per la produzione personale e/o collaborativa.
La riflessione sulla lingua, introdotta nella scuola primaria senza alcuna forzatura e intesa come riflessione sull’uso degli aspetti semantici, lessicali, testuali e morfologici, si arricchirà nella scuola secondaria di primo grado di precisazioni e approfondimenti, fino a raggiungere un livello maggiore di sistematizzazione dei concetti.

Il terreno sotto i nostri piedi

By: Redazione SCIENZE Posted in

Questo percorso didattico ha l’obiettivo di far riflettere i bambini sul fatto che il suolo non è soltanto un supporto per piante e animali, ma un vero e proprio ecosistema, con una sua storia e sue peculiarità, che fan sì che il terreno assuma caratteristiche differenti nelle diverse zone della superficie terrestre.
Le attività didattiche del percorso “Il terreno sotto i nostri piedi” si sviluppano intorno all’analisi di una porzione di suolo o di una zolla di terra portata in aula. Attraverso il metodo investigativo, che parte dai canali senso-percettivi per arrivare a conoscenze validate e condivise, i bambini diventano consapevoli di come non così lontano dalla loro casa, sotto i loro occhi, tra le loro mani, una zolla di terra nasconde tante caratteristiche e proprietà da osservare e da sperimentare. I bambini della scuola primaria con i mezzi a loro disposizione, adeguati alla loro età, impareranno a conoscere il suolo a tutto campo: dal suo colore alla sua consistenza, dalla sua varietà alle sue proprietà, dalla sua composizione alla sua storia. I bambini coglieranno ciò che è più facilmente osservabile e sperimentabile ma questo li aiuterà a conoscere, ad amare e a rafforzare il legame con la terra fino sviluppare il bisogno di tutelarla.

Grado scolastico: Primaria  – classe I e II

Obiettivi:
• Individuare la struttura ed analizzare alcune proprietà fisiche del terreno, descrivendolo nella sua unitarietà e nelle sue parti, scomponendolo e ricomponendolo
• Individuare i cambiamenti, i processi di relazione, i sottosistemi
• Comprendere l’utilità di saper costruire ed applicare semplici modelli
• Documentare in modo appropriato l’indagine effettuata

Competenze:
• Fare predizioni appropriate e giustificarle.
• Confrontare e correlare oggetti e fenomeni della realtà circostante, individuando somiglianze e differenze, anche per mezzo di seriazioni e classificazioni.
• Formulare domande (problem posing), sia a partire dai dati raccolti sia a partire dall’esperienza quotidiana.
• Analizzare ed interpretare i dati a disposizione per trarne conclusioni appropriate.
• Elaborare ipotesi sulla base dei dati e delle conoscenze personali e formulare proposte di esperimenti atti a verificarle.

Tempo medio per svolgere il percorso didattico: 25-30 ore

Prova di valutazione correlata:
Prova associata al percorso “Il terreno sotto i nostri piedi”
(di C. Ronchi)

Il moto del Sole

By: Redazione SCIENZE Posted in

Questo percorso didattico è caratterizzato da un mix di contenuti e di metodologie pensate per produrre coinvolgimento e quindi apprendimento negli studenti, promuovendo attività pratiche e di riflessione costantemente e indissolubilmente intrecciate fra loro e col mondo esterno che caratterizzano la vita quotidiana. Il contesto nel quale si ambientano le attività proposte si allarga dal proprio corpo localizzato sulla superficie terrestre all’orizzonte visibile, per arrivare ad osservazioni sul moto giornaliero del Sole (misure della sua altezza sull’orizzonte nel corso di un giornata) e sulle caratteristiche e conseguenze di fenomeni luminosi comunissimi prodotti dai suoi raggi, quali sono ombre e penombre, di cui abbiamo esperienza continua nella vita quotidiana ma di cui non conosciamo bene le cause e che “non vediamo” in aspetti importanti che invece l’esperienza scientifica svela.
Il percorso è costituto da attività che non richiedono nessun prerequisito particolare sia per gli studenti che per il docente e utilizzano attrezzature autocostruite con materiali poveri o comunque oggetti nella disponibilità degli studenti (tipo una semplice macchina fotografica/ telecamera – anche del cellulare).

Grado scolastico: scuola secondaria di II grado  – I biennio

Obiettivi:
• Saper osservare un fenomeno riuscendo a individuarne le caratteristiche fondamentali e interiorizzando le connessioni con situazioni della vita quotidiana.
• Saper raccogliere, ordinare e rappresentare i dati ricavati da un esperimento o un’osservazione.
• Saper valutare i dati raccolti, ponendoli a confronto con quelli di altri gruppi di lavoro o fonti.
• Saper utilizzare, nei limiti compatibili con l’età, modelli esplicativi per la descrizione e l’interpretazione di fenomeni, riconoscendone i limiti di validità e le necessità del superamento.
• Saper descrivere, anche per mezzo di schemi, le apparecchiature e le procedure adoperate.
• Sviluppare abilità operative connesse con l’uso e la costruzione di semplici apparati di misura e strumenti.
• Sviluppare l’abitudine al rispetto dei fatti.
• Sviluppare capacità di organizzazione e di valutazione del proprio lavoro, nonché atteggiamenti fondati sulla collaborazione interpersonale e di gruppo.
• Sviluppare flessibilità nell’affrontare situazioni impreviste di natura pratica e/o teorica.

Competenze:
• Identificare e usare modelli e rappresentazioni esplicativi dei fenomeni in esame.
• Fare predizioni appropriate e giustificarle.
• Organizzare le osservazioni in base al problema da affrontare e pianificare semplici attività di investigazione.
• Raccogliere dati in contesti diversi, sia in situazioni controllate (laboratorio) sia sul campo, utilizzando o costruendo diversi tipi di strumenti.

Tempo medio per svolgere il percorso didattico: 7 ore

Prova di valutazione correlata:
L’eclissi di Sole (a cura di M. Onida)

L’orizzonte è dove tramonta il Sole

By: Redazione SCIENZE Posted in

Nell’immaginario collettivo, l’astronomia è considerata come una scienza affascinante ma decisamente troppo complessa per un bambino di scuola primaria. Questo percorso didattico offre alcune proposte di attività tese a promuovere nei bambini la comprensione di concetti e fenomeni astronomici loro familiari utilizzando una didattica che, anziché pretendere di sostituire l’insieme di credenze – che il bambino si è costruito in anni di osservazioni – con il sapere accreditato, offra loro delle occasioni per esplicitare e mettere alla prova tali credenze, ristrutturandole in forme sempre più vicine alla conoscenza condivisa.

Grado scolastico: Primaria – classe III, IV, V

Obiettivi:
• Costruire un modello dell’orizzonte locale.
• Confrontare la propria concezione di Terra con quelle degli antichi scienziati.
• Individuare la propria posizione sul mappamondo.
• Esprimere le proprie concezioni sulle dimensioni, il calore e lo spostamento del Sole nel cielo attraverso il gesto e le parole.
• Utilizzare unità di misura non convenzionali e costruire strumenti per registrare i dati.
• Misurare i cambiamenti nella direzione e nella lunghezza della propria ombra.
• Collegare con il gesto lo spostamento delle ombre allo spostamento osservabile del Sole.
• Esprimere le proprie concezioni sulla Luna (forma, fasi, movimenti) attraverso il dialogo.
• Osservare e registrare la forma della Luna per un mese attraverso il disegno.

Competenze:
• Fare predizioni appropriate e giustificarle.
• Raccogliere dati in contesti diversi, sia in situazioni controllate (laboratorio) sia sul campo, utilizzando diversi tipi di strumenti.
• Analizzare ed interpretare i dati a disposizione per trarne conclusioni appropriate.

Tempo medio per svolgere il percorso didattico: 44 ore

Prova di valutazione correlata:
Prova associata al percorso “L’orizzonte è dove tramonta il Sole”
(a cura di M. Cherubini)

In un pugno di terra: esplorando i componenti del suolo

By: Redazione SCIENZE Posted in

Il percorso si articola in tre attività di investigazione con carattere di consequenzialità. Ciò non toglie che, con adeguati aggiustamenti, le singole attività possano essere auto-consistenti e verificabili autonomamente ovvero che alcune parti, soprattutto quelle relative all’individuazione delle preconoscenze o alla verifica mediante relazione scritta o diario di laboratorio, possano essere utilizzate in modo più libero. Si inizia esplorando il significato del termine terreno e stimolando una conoscenza esperienziale del suolo. Successivamente, vengono promossi una serie di esperimenti volti ad analizzare in laboratorio la frazione liquida ed aeriforme del terreno e poi la frazione solida.
Tale approccio permetterà di affrontare una successiva fase di approfondimento e di studio di alcune frazioni particolarmente significative, come per esempio, le frazioni rocciose (scheletro), che apriranno la strada allo studio dei minerali e delle rocce, oppure l’humus o frazione organica o il calcare e i sali solubili come esempi di componente minerale presente nella soluzione circolante.
Infine sarà proposto l’approfondimento di un aspetto specifico della frazione solida del terreno: i minerali.

Grado scolastico: Secondaria di II grado  – I biennio

Obiettivi:
• Saper riconoscere il valore semantico dei termini usati per descrivere un fenomeno scientifico.
• Individuare le domande alle quali un’indagine scientifica cerca di dare risposta.
• Saper scomporre e ricomporre la complessità dei fenomeni indagati individuando elementi, relazioni e sottosistemi.
• Comprendere l’importanza di schematizzazioni, modelli e formalizzazioni logiche dei fenomeni indagati, e saperli applicare a semplici fenomeni.
• Proporre modi di esplorare scientificamente un problema dato, utilizzando anche procedimenti matematici (formule, ecc.).
• Saper individuare le scale dimensionali adeguate e le modellizzazioni appropriate al fenomeno da rappresentare.
• Raccogliere dati in contesti diversi, sia in situazioni controllate (laboratorio) sia sul campo, utilizzando diversi tipi di strumenti.
• Descrivere e utilizzare strumenti e metodi usati dalla scienza per garantire l’affidabilità dei dati (controllo delle variabili, gruppi di controllo, ripetizione delle misure,…).
• Elaborare e usare modelli e teorie per interpretare e spiegare le osservazioni e per predire osservazioni non ancora effettuate.

Competenze:
• Ricordare e applicare alla situazione problematica la conoscenza scientifica utile per risolverla.
• Identificare e usare modelli e rappresentazioni esplicativi dei fenomeni in esame.
• Riconoscere e distinguere cause ed effetti nei fenomeni considerati.
• Proporre modi di esplorare scientificamente un problema dato.
• Raccogliere dati in contesti diversi, sia in situazioni controllate (laboratorio) sia sul campo, utilizzando o costruendo diversi tipi di strumenti.
• Analizzare ed interpretare i dati raccolti per trarne conclusioni appropriate.
• Elaborare ipotesi sulla base dei dati raccolti e delle conoscenze personali e formulare proposte di esperimenti atti a verificarle.
• Usare e elaborare quando possibile modelli e teorie per interpretare e spiegare le osservazioni e per predire osservazioni non ancora effettuate.

Tempo medio per svolgere il percorso didattico: 30-45 ore circa

Prova di valutazione correlata:
Terreni, interazioni e filtrazioni
(di M. Onida)

“Non t’inganni l’apparenza delle scorciatoie”
Massime, Aforismi, Epigrammi, Enigmi

By: Redazione LINGUISTICA Posted in

Tavolette cerate, papiri, codici, libri, IPhone: tutti supporti a cui l’uomo ha affidato o affida tutt’oggi i propri messaggi in forma sintetica ed economica, pur salvaguardando sempre la comprensibilità del messaggio.

Le Forme brevi del linguaggio sono in effetti, seppure concise, efficaci a livello comunicativo perché fortemente strutturate e affinate da tempi immemorabili anche in ambito letterario.

Ripartire allora dalle massime, dagli aforismi, dagli epigrammi e dagli enigmi può servire a migliorare la competenza comunicativa degli studenti, abituati a comunicare con sole 140 o 160 battute. Potranno esprimersi con maggior efficacia nella loro quotidianità e assaporare, forse in modo più intrigante, l’acutezza e l’ironia di testi letterari brevi, quanto fulminanti.

Letteratura e mediazione didattica

By: Redazione LINGUISTICA Posted in

Come fare a presentare agli allievi che, mediamente, non hanno ancora compiuto 16 anni, poesie scritte nelle primissime forme del volgare; la generazione attuale distratta dei telefonini e dagli sms, che, a volte, fa fatica a leggere ed esprimersi correttamente, dovrà, comunque, nel corso dell’anno, affrontare questa tipologia di testi.

Non è pensabile, e qui cerchiamo di offrire al docente possibilità didattiche innovative, estrarre tout court dal libro in adozione o dalle fotocopie le poesie e presentarle con la solita modalità della lezione frontale, se non si vuole una supina acquiescenza da parte dell’alunno.

“Diventa indispensabile, dunque, ripensare al metodo e un uso virtuoso delle ICT, possono supportare la relazione didattico – metodologica che il docente stabilisce con gli allievi: pertanto ai linguaggi verbali, alla parola scritta, quali uniche modalità di trasmissione del sapere, tipiche della scuola tradizionale, bisogna affiancare il linguaggio, le immagini, le suggestioni, offerte dalla comunicazione multimediale, ma mediate, ovviamente, dalla riflessione didattica”.

Tra letteratura e storia della lingua

By: Redazione LINGUISTICA Posted in

Negli anni del triennio della scuola secondaria di secondo grado si dedica molto tempo allo studio della letteratura italiana. Questo studio si presenta particolarmente oneroso per alcuni motivi che vanno ben individuati in partenza. Si tratta dei seguenti due “nodi”:

– Per “letteratura” oggi intendiamo quasi soltanto la narrativa e la poesia, ma questo termine ha avuto in passato un significato più vasto che comprendeva anche opere di altro genere. Ci sono molti autori, anche di prima grandezza (Dante, Petrarca, Boccaccio, Manzoni), che hanno prodotto opere di materie ben diverse oltre a quelle di carattere fantastico; e scrittori di politica o di scienze (come Machiavelli e Galileo) che hanno scritto opere prettamente letterarie. Moltissimi, poi, hanno scritto opere anche in latino, e qualcuno anche in dialetto. Tutto ciò rende il quadro della nostra “letteratura” ampio e variegato. Ma questo quadro complessivo non può essere disarticolato, perché è proprio la visione unitaria di questo patrimonio di opere creative e di pensiero che, insieme con la considerazione della produzione nel campo gemello delle arti, infonde l’idea di una “civiltà italiana” pienamente costituita e riconosciuta, pur in assenza di una corrispondente Italia politica.

– La mancanza di forti svolte nel cammino della lingua dalla metà del Duecento ad oggi (conseguenza della immobilità della situazione politico-sociale fino all’Unificazione politica), soprattutto per effetto del decisivo riaggancio cinquecentesco della nostra produzione scritta (letteraria e di ogni altro genere) ai modelli linguistici trecenteschi, ha portato al formarsi di un blocco unitario della nostra tradizione letteraria posto a cavallo di otto secoli: cioè di una lunga e ininterrotta catena di Autori e testi rappresentativi della stessa tradizione letteraria, i più antichi dei quali, anche se linguisticamente meno accessibili, sono però i pilastri irrinunciabili della conoscenza dell’insieme. A differenza di quanto accade per le letterature degli altri Paesi europei, nella nostra storia letteraria non esistono cesure che consentano di abbreviare drasticamente il percorso didattico.

Questi “nodi” sono intrinseci all’essenza della nostra tradizione letteraria e da essi dipende la notevole “leggibilità” dei nostri classici anche del Duecento e del Trecento, che ci contraddistingue da tutte le altre letterature d’Europa.

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