Homepage

Trova una risorsa.
Centinaia di materiali didattici per la scuola dei nostri desideri.

[wpdreams_ajaxsearchpro id=2]

Ultime guide pubblicate

Imparare a padroneggiare i diversi livelli del testo: il controllo dell’ortografia

By: Lorenza Orlandini Posted in

In questa risorsa impareremo a orientarci nei presupposti generali dell’ortografia evolutiva, a distinguere le convenzioni alfabetiche da quelle non alfabetiche e a ricostruire e analizzare le tappe di acquisizione della competenza ortografica nella prima alfabetizzazione e nell’apprendimento avanzato. Altre finalità che l’attività si propone sono distinguere gli errori ortografici di apprendimento da quelli di interferenza, individuare gli errori ortografici fossilizzati e favorire lo sviluppo della competenza ortografica iniziale e avanzata.

 

Il piacere della scrittura in francese lingua straniera

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il percorso che qui si propone è di tipo esperienziale-riflessivo e si sviluppa in quattro fasi. La prima fase (“Quello che so o credo di sapere”) tende a far emergere le rappresentazioni o i dati provenienti dall’esperienza personale (la cosiddetta “concettualizzazione provvisoria”). A questa segue una seconda fase (“Quello che apprendo”), in cui si confronta quanto emerso nella fase precedente con materiali di riflessione che permettono di rivedere la concettualizzazione provvisoria effettuata per confermarla e sistematizzarla oppure per modificarla alla luce dei materiali esaminati. Il terzo step (“Quello che faccio per la classe”) invita a sperimentare pratiche di scrittura creativa trasferibili, a vari livelli, nell’insegnamento delle lingue straniere, con esemplificazione sul francese. L’ultima fase (“Quello che potrei ancora apprendere”) consistente in una proposta bibliografica e in una sitografia in francese per chi volesse continuare ad approfondire l’argomento.

 

Scrivere per studiare

By: Lorenza Orlandini Posted in

La scrittura per apprendere o per capire è prevalentemente una scrittura di sintesi.
La scrittura di sintesi insegna a produrre un testo più breve a partire da un testo più lungo (letto, ascoltato, ascoltato e visto) mantenendone il tema principale e le problematiche che gli sono connesse. Anzitutto è dunque necessario comprendere il testo di partenza e poi non soltanto riprodurre le informazioni più importanti, ma “processarle” e rielaborarle. Le scritture di sintesi funzionali allo studio (come il riassunto, gli appunti, gli schemi, le mappe, le note, le schede e altre) non fanno parte delle abilità innate di ciascuno di noi; prevedono anzi l’acquisizione di notevoli capacità e un esercizio continuo. Non sempre invece poste quasi mai al centro della pratica didattica: lo sono talvolta alcuni suoi prodotti (soprattutto i riassunti), ma non le procedure, i processi e le abilità di cui ci occuperemo in questo percorso.

 

Didattica della scrittura

By: Lorenza Orlandini Posted in

La riforma dell’esame di Stato del 1999 ha sancito la fine del monopolio del “tema” come unica forma di scrittura praticata a scuola. Lo svolgimento della prova di scrittura prevede infatti nuove procedure e l’esplicitazione delle variabili pragmatiche nell’enunciazione delle consegne: forma testuale, scopi, destinatari/destinazione ed estensione del testo. 

Indiscutibile il positivo effetto retroattivo della prima prova del nuovo esame di Stato sulla didattica della scrittura: diversificazione delle attività e differenziazione dei loro prodotti (varietà delle forme testuali), maggiore attenzione alla pluralità degli scopi della comunicazione scritta, ai suoi possibili destinatari e, di conseguenza, maggiore aderenza alla concretezza della situazione comunicativa.

La valutazione dell’esposizione orale

By: Lorenza Orlandini Posted in

Questo progetto si pone la finalità di individuare procedure comuni e condivise tra docenti di L1, L2 e L3 per identificare e definire i livelli di apprendimento, ma anche di identificare e utilizzare forme di valutazione delle competenze condivise tra i docenti.

Tre gli obiettivi principali del progetto: la definizione di criteri di valutazione dell’esposizione orale che siano condivisibili sia dai docenti di L1 sia da quelli di L2 e che siano applicabili in continuità; la definizione di un modello di valutazione affidabile e comprensibile; la valorizzazione di buone prassi nella valutazione.

Prova unica plurilingue (lingue: inglese, tedesco, francese)

By: Lorenza Orlandini Posted in

Si propongono esempi di prove di valutazione delle lingue straniere da utilizzare in classe in funzione di una prova scritta unica plurilingue (inglese più un’altra lingua comunitaria) al termine della scuola secondaria di primo grado.

La scelta di tale tematica è scaturita dai bisogni dei docenti di lingue comunitarie in servizio presso gli istituti di scuola secondaria di primo grado in seguito alla pubblicazione della circolare n. 28 del 15/03/2007 e della circolare n. 32 del 14/03/2008 sull’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. Le circolari affermano che potrà essere sperimentata la prova scritta unica delle due lingue comunitarie, articolata su contenuti afferenti la prima e la seconda lingua comunitaria. In tal caso la prova potrà attuarsi in forme differenziate (elaborato, composizione, questionario, simulazione di dialogo, ecc.), con conseguente valutazione riferita agli insegnamenti di entrambe le lingue.

Le “prove Invalsi” di comprensione del testo: analisi riflessiva e proposte didattiche

By: Lorenza Orlandini Posted in

La risorsa ripercorre la natura, le caratteristiche e le scelte delle prove di comprensione elaborate da Invalsi sottolineando da un lato l’evoluzione che è possibile riscontrare nella elaborazione delle prove e dall’altra l’esigenza che i docenti si pongano nei confronti delle prove stesse in una atteggiamento riflessivo, analitico e costruttivo. L’esposizione problematica delle caratteristiche delle prove è corredata via via da esercitazioni e  proposte operative su come orientare sia l’analisi delle prove da parte dei docenti, che una didattica della comprensione non addestrativa, ovvero che sia autonoma rispetto alle prove stesse ma che dia nel contempo agli allievi le effettive competenze per affrontarle.

 

Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue moderne

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il problema relativo all’insegnamento, all’apprendimento e alla valutazione delle lingue – a partire dalla scuola materna fino all’università – è di recente diventato centrale nel sistema educativo europeo. La competenza linguistica, soprattutto nelle lingue comunitarie, è infatti un punto di forza nel profilo delle competenze spendibili sia durante il percorso scolastico sia successivamente in campo lavorativo. 

Il QCER, indirizzato a tutti coloro che si occupano dell’insegnamento delle lingue straniere, funge allo stesso tempo da riferimento teorico e da strumento operativo: presenta e analizza criticamente quanto finora è stato prodotto nel campo della didattica delle lingue e delle teorie dell’apprendimento di una lingua seconda o straniera e, al contempo, è un utile strumento di consultazione da utilizzare nei contesti educativi in cui occorra progettare percorsi di insegnamento-apprendimento delle lingue straniere. 

Intento di questo percorso è quello di guidare alla comprensione delle finalità del QCER, all’identificazione della sua struttura e della sua organizzazione, alla conoscenza della disarticolazione dei livelli e dei corrispondenti descrittori di competenza fino all’utilizzazione dei descrittori per sviluppare e programmare percorsi didattici per l’insegnamento delle lingue e valutare il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Il Portfolio Europeo delle Lingue. Uno strumento per imparare a imparare

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il Portfolio Europeo delle Lingue (PEL), proposto dal Consiglio d’Europa come una delle applicazioni concrete dei princìpi contenuti nel Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, è uno strumento molto valido nel processo di apprendimento di uno studente di qualsiasi età. Perché diventi tale, è necessario impossessarsi della logica che lo sottende e individuare le numerose modalità di utilizzo che offre.

Da una prima analisi delle tre sezioni che compongono il Portfolio – il “Passaporto delle lingue”, la “Biografia linguistica”, il “Dossier” – si passa ad esemplificazioni di utilizzo in classe: l’analisi dei descrittori e la compilazione del PEL diventano momenti di riflessione atti a promuovere nello studente una maggiore consapevolezza e una più ampia autonomia nell’apprendimento.

 

L’autovalutazione

By: Lorenza Orlandini Posted in

Lo scopo dell’autovalutazione, per uno studente, è quello di raccogliere informazioni, il più possibile precise, su un aspetto del proprio apprendimento. Se si considera la valutazione non solo come un controllo, ma anche come un aiuto all’apprendimento dello studente, l’autovalutazione si inserisce in un processo che accompagna tutto il percorso di apprendimento e non è da relegare solo nella parte finale. 

All’interno del percorso il docente verrà guidato nella riflessione critica sul concetto di autovalutazione,  andandone ad approfondire le varie tipologie, gli strumenti a disposizione e il loro possibile uso con gli studenti.

Ultime risorse pubblicate