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Ultime guide pubblicate

I poeti (si) raccontano. Le forme poematiche della narrazione

By: Lorenza Orlandini Posted in

La risorsa intende avvicinare gli studenti alla funzione narrativa della poesia, ad iniziare dalla narrazione lunga dantesca, che accompagna il lettore attraverso esperienze immaginate e al contempo realistiche e che molto insegnano su un’età tanto distante dalla nostra. L’approccio alle forme poematiche passa attraverso singole liriche che dal Canzoniere petrarchesco, che apre alla rappresentazione dell’interiorità, approda alle autobiografie del primo Novecento, testimoniando, con Govoni, la ribellione estetica alla poesia tradizionale e la proposta trasgressiva delle forme futuriste ma anche la ripresa delle esperienze esistenziali di Pascoli e di Saba e quelle drammatiche vissute da Ungaretti durante la prima guerra mondiale.

 

Viaggi e avventure: i “sentieri di frontiera”

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il racconto delle persone e delle storie lontane, il percorrere chilometri e chilometri attraverso gli occhi di un altro, l’abbandonarsi alla seduzione della parola scritta, sono gli ingredienti per una conoscenza del mondo che supera spesso il nozionismo geografico e storico. E la letteratura che da sempre si nutre di una fortissima componente geografica, come ci hanno dimostrato i grandi scrittori da Boccaccio a Melville, deve molto ai fenomeni migratori e allo sguardo della/sulla cultura ibrida, espressione più autentica e vera dell’uomo e della sua ricerca di verità. La dimensione della narrazione diventa allora uno spazio in cui dialogano temi, generi e motivi, dove non si stabilisce una rigida definizione di confini, ma si approda a una realtà orizzontale in cui si scontrano e si intrecciano, con incroci singolari ma sempre creativi, le culture e le storie dell’uomo.

 

Prepotenza e disagio. Un percorso tematico tra educazione letteraria ed educazione alla cittadinanza

By: Lorenza Orlandini Posted in

Il tema della sopraffazione da parte di adulti o di coetanei ai danni di giovani in fase di costruzione dell’identità individuale, tra slanci di indipendenza e bisogno di accettazione, tra ribellione e conformismo, tra egoismo, paure e disagio, costituisce il denominatore comune dei testi narrativi otto-novecenteschi su cui ruotano le tre attività didattiche di questa risorsa, che scommette sul valore formativo della narrativa nella scuola secondaria di primo grado. Scelti per vicinanza all’universo emotivo-esperienziale di ragazze e ragazzi, non di rado vittime oppure testimoni silenziosi di atti di prepotenza se non di vero bullismo, questi testi, interrogati anche attraverso mirate esercitazioni di scrittura e riscrittura, vengono talora confrontati con le loro trasposizioni intersemiotiche (arte, cinema, fumetto), per guidare gli studenti di questa fascia scolare alla loro piena comprensione mediante virtuosi processi di comparazione e di riflessione collettiva, fra immedesimazione e distanziamento. Sul piano disciplinare, in sintonia con le Indicazioni nazionali, la risorsa si propone di sviluppare il “senso estetico e letterario” e la “capacità di interrogare i testi”.

 

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori… giocare con i generi letterari

By: Lorenza Orlandini Posted in

Nella risorsa si affrontano due tematiche integrate: la poesia narrativa dei poemi epico-cavallereschi e la scrittura di un testo teatrale.
La narrazione che è tratto distintivo dei poemi epico-cavallereschi sollecita l’immaginario del bambino e dell’adolescente che mentre accoglie nel suo mondo storie di guerra, d’amore, di magia, viene condotto “in qualche modo altrove, in un mondo possibile dotato di sue regole” (v. Premessa in Materiale di studio “Istituzioni letterarie“) che ne sollecita il coinvolgimento emotivo responsabile del processo di immedesimazione e di empatia.
La scrittura e la riscrittura di quei testi permettono poi che quello studio diventi esperienza personale attraverso l’atto creativo dell’invenzione e ne determinano per mezzo di un approccio ludico la comprensione profonda e l’interpretazione.

 

Il laboratorio delle storie analoghe

By: Lorenza Orlandini Posted in

Le attività proposte vogliono facilitare il passaggio negli alunni da una visione ingenua dell’isomorfismo tra conoscenza e realtà, a un modello esplicito di trattamento delle strutture dei testi narrativi, a fini conoscitivi ed espressivi.
Attraverso il riconoscimento e l’uso di un paradigma di unità narrative elementari si arriva a formulare una metodologia semplice per la combinazione delle unità narrative che permette agli allievi di produrre sommari accettabili delle storie e narrazioni consistenti e coerenti. I ragazzi sono sollecitati a condurre tre attività: anzitutto l’analisi della strutturazione di un racconto secondo l’insieme delle unità narrative proposte; in secondo luogo la redazione di un sommario dello stesso racconto con il vincolo di non cancellare tutte le informazioni che permettono lo sviluppo tematico tra la premessa e l’unità narrativa finale; in ultimo, la creazione di testi originali che risultino analoghi a quello di partenza dal punto di vista della successione delle unità narrative elementari.
I testi proposti all’analisi e alla riscrittura sono brevi, canonici e significativi, allo scopo di favorire un’appropriazione attualizzante del testo letterario nella comunità narrativa della classe. 

 

Formazione del docente di lingue in Spagna

By: admin Posted in

L’adattamento allo Spazio europeo dell’insegnamento superiore e al Processo di Bologna sono gli elementi che hanno caratterizzato il dibattito sul nuovo profilo del docente “europeo” nella Spagna di questi ultimi anni.

Formazione del docente di lingua in Francia

By: admin Posted in

Il rapporto di Michael Kelly sul profilo dell’insegnante di lingue europeo è stato ed è tuttora oggetto di riflessione da parte di istanze interessate all’argomento in occasione di manifestazioni destinate al largo pubblico (“Salon des langues”, “Salon de l’Education”) e di convegni di specialisti e di università europee.

Formazione del docente di lingua in Germania

By: admin Posted in

La formazione degli insegnanti tedeschi si svolge in due fasi.
La prima fase (per futuri insegnanti della scuola primaria e della scuola secondaria) è dedicata all’acquisizione del sapere scientifico (Fachwissen) della materia e si conclude con l’Esame di Stato (Erstes Staatsexamen). In questa fase la popolazione studentesca non è articolata in anni e classi.
La seconda fase (Referendariat) è dedicata all’acquisizione del sapere pratico-didattico (Schulpraxis). Si insegna già in classe sotto la supervisione di un mentore e, parallelamente, si seguono seminari di pedagogia generale e di didattica specifica delle materie insegnate (almeno due). La durata di questa fase varia secondo il Land e si conclude con il secondo Esame di Stato (Zweites Staatsexamen).

Formazione del docente di lingue in Inghilterra

By: admin Posted in

I docenti di lingue, come tutti i docenti della scuola primaria e secondaria britannica, devono possedere una laurea (BA, BEd, BSc) e il Qualified Teacher Status (QTS). Il QTS viene conferito a completamento di un programma o corso di formazione iniziale (Initial Teacher Training – ITT) ai docenti che soddisfino i 33 standard professionali fissati dalla Training and Development Agency (TDA). La qualifica deve poi essere convalidata attraverso un periodo di lavoro – di solito della durata di un anno – presso una scuola, con la qualifica di Non-Qualified Teacher (NQT).

Scrittura creativa: mondi immaginari

By: Lorenza Orlandini Posted in

La scrittura non è un’abilità innata, ma un processo cognitivo in cui le rappresentazioni mentali vengono continuamente ricostruite e trasformate, come dimostra il modello Bereiter e Scardamalia che analizza le difficoltà della mancanza del destinatario in presenza, della necessità di micropianificare, oltre che di raggiungere un apprezzamento letterario e di servirsi del pensiero riflessivo.
Spostare dunque l’attenzione dei docenti dalla valutazione del prodotto alle pratiche che conducono alla produzione del testo diviene necessario, così come è necessario – nella didattica – programmare graduali passaggi procedurali.
Ora, la scrittura di racconti non è mai stata un costume culturale delle nostre scuole e, se gli studenti delle medie scrivono, lo fanno quasi sempre nei limiti dei testi d’uso: per lo più cronache, riassunti, lettere, diari, relazioni, testi argomentativi.
Al classico tema poi, viene affidato (purtroppo) anche l’esercizio della fantasia e dell’improvvisazione.
Esistono, certo, dei testi sulla scrittura di poesie di grande efficacia didattica e utilizzati da anni da schiere di docenti (quelli di E. Zamponi, di R. Piumini, di G. Rodari, di B. Pitzorno), ma non possiamo dire altrettanto sulla scrittura di racconti, visto che l’editoria per la scuola in questo campo si è limitata a testi ludico-combinatori, ispirati all’OuLiPo (Opificio di Letteratura Potenziale) o alle calviniane manipolazioni testuali.
Per questo motivo ci occuperemo di scandire un percorso graduale che abbia come fine la scrittura di un racconto e in cui l’interconnessione fra la lettura di brani letterari e la scrittura sia così stretta da generare reciproci vantaggi.

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