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Educazione alla sostenibilità

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“Educazione”, “ambiente” e “sostenibilità” sono parole, soprattutto negli ultimi anni, sempre più inscindibilmente collegate dall’urgente bisogno di una società per la quale il cambiamento degli stili di vita (e quindi dei comportamenti individuali e collettivi) rappresenta la chiave di volta per la propria sopravvivenza futura.
L’educazione ambientale ha fatto “sua” quest’idea di cambiamento, modificandosi nel tempo in relazione alle differenti situazioni e/o problematiche che si sono esplicitate, sia a livello ambientale che sociale, richiedendo attenzione da parte degli individui e delle istituzioni (Mayer, 2003).

Implicazioni metodologiche del nucleo “Terra e Universo”

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Questo materiale di studio fornisce una breve analisi di alcune caratteristiche peculiari delle Scienze della Terra che permette di utilizzare al meglio le risorse del nucleo “Terra e Universo” .

Una rete nei e tra i percorsi del nucleo “Terra e Universo”

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Questo materiale di studio vuole tracciare per il nucleo “Terra e Universo” una trama concettuale che si snoda tra i percorsi e nelle singole risorse. Le attività proposte spaziano infatti in un range particolarmente ampio: dall’osservazione del cielo, allo studio del terreno e delle rocce; dall’analisi delle diverse strutture dell’Universo, alla proposta di investigazioni che mirano a evidenziare gli aspetti dinamici del nostro pianeta (evoluzione del paesaggio, terremoti e vulcani, ciclo delle rocce, fenomeni atmosferici, ecc.).
Per orientarsi tra esse in modo efficace è importante individuare alcune relazioni centrali che collegano i diversi concetti chiave delle singole risorse, costituendo una sorta di trama di fondo comune presente nello sfondo di ciascuno di essi e rivestono particolare importanza per la loro capacità di generare un sistema di conoscenze strutturato ed epistemologicamente fondato. Tali concetti chiave costituiscono anche il filo rosso che il docente potrà seguire per orientarsi con sicurezza tra i contenuti di “Terra e Universo”, dando il giusto peso a quegli aspetti particolarmente fondanti.

Cos’è la Terra: composizione dello strato superficiale del terreno, dinamica esogena e modellamento della superficie terrestre, cenni di dinamica endogena

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Oltre ad “alzare lo sguardo verso il cielo”, l’uomo da sempre ha sentito la necessità di “stare con i piedi piantati a terra”, interrogandosi, oltre che su origine, storia e trasformazioni proprie del pianeta su cui si trova a vivere, anche sulla sua struttura e morfologia, sulla possibilità di capirne, interpretarne e prevederne i fenomeni e utilizzarne le risorse. Le scienze della Terra che si studiano nella scuola secondaria di primo grado comprendono un vasto ambito di studio che considera l’astronomia, la geologia, la meteorologia, ecc. 
Per quanto riguarda questa trattazione, prenderemo in considerazione esclusivamente i fenomeni che interessano lo strato solido più superficiale della Terra, ovvero la litosfera, comprendente la crosta terrestre e l’ultimo strato del mantello, e le sue interazioni con idrosfera e atmosfera ai fini della morfologia del paesaggio.

Un laboratorio per tutti: il cielo

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Esiste un laboratorio che abbiamo sempre a nostra disposizione ma che raramente usiamo: il cielo. L’osservazione del cielo e dei suoi oggetti ha dato origine alla scienza e non solo. Oggi il cielo è invece trascurato. Scopo di queste righe è dare uno stimolo agli insegnanti per far sì che questo enorme (letteralmente!) “laboratorio” che tutte le scuole hanno a disposizione venga sfruttato come merita. 
Uno degli obiettivi fondamentali che lo studio del cielo permette di raggiungere è quello di far capire agli studenti quali siano le reali dimensioni degli oggetti celesti, partendo dal nostro pianeta, passando per il nostro sistema solare, la nostra galassia, il gruppo locale di galassie e l’Universo visibile nel suo complesso. Alla fine del percorso, lo studente che avrà veramente compreso non potrà che rimanere colpito per sempre da quanto scoperto.

Una serra grande quanto la Terra

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Questa risorsa parte dall’analisi della problematica del cambiamento climatico e arriva ad affrontare contenuti disciplinari afferenti alle varie discipline scientifiche, con particolare attenzione alle Scienze della Terra. La problematica utilizzata come stimolo consente, inoltre, di trattare la questione delle interconnessioni e delle relazioni tra fenomeni e processi a livello sia globale che locale e facilita la costruzione di una visione sistemica. Una volta acquisite le conoscenze, il percorso richiede agli studenti di riflettere sull’impatto dei comportamenti personali e dell’istituzione scolastica di cui fanno parte, secondo l’idea di “scuola sostenibile”.

Obiettivi:
•  Saper modellizzare strutture e fenomeni naturali difficilmente osservabili nel loro complesso operando le adeguate riduzioni di scala.

•  Proporre attività di matematizzazione, come strumenti per la lettura dei diversi aspetti della realtà esaminata.

•  Sollecitare continuamente gli alunni sottoponendo problemi e ponendo domande, anche al fine di sviluppare negli stessi l’attitudine a porne delle proprie.

•  Proporre attività di progettazione di modelli e procedure sperimentali finalizzate alla verifica di ipotesi elaborate durante il percorso didattico.

•  Impostare la programmazione didattica, proponendo scenari o casi reali collegati a tematiche relative alla sostenibilità ambientale e, allo stesso tempo, funzionali all’acquisizione di conoscenze della e sulla scienza.


Competenze:
•  Riflettere sui modi di procedere della scienza, sulle sue specificità e sui suoi vincoli, anche culturali e sociali.

•  Fornire agli studenti strumenti di lettura analitica e critica della “complessità” del mondo naturale, stimolandoli ad applicare il metodo scientifico in contesti ambientali e sociali.

•  Favorire l’operatività e l’interazione diretta degli studenti con gli oggetti e le idee coinvolti nell’osservazione e nello studio, dedicando tempo al problem setting e non solo al problem solving.

•  Dedicare tempi ampi alla discussione, al dialogo, al confronto e alla riflessione su quello che si fa.

•  Collaborare con gli altri docenti condividendo progetti, esperienze e risultati.

•  Utilizzare i dati raccolti dagli studenti – non solo in termini di verifica degli apprendimenti, ma anche in termini di interesse e coinvolgimento – per riflettere sul proprio operato e, se del caso, modificare la propria proposta didattica.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 35 ore

Prova di valutazione correlata:
Una vita col carbonio (di M. Onida
)

 

Cambiamenti climatici e disastri ambientali: “i cicloni mediterranei”

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L’uomo vive da sempre immerso in una ‘bolla d’aria’ che circonda la Terra: è la nostra atmosfera! Questa fonte di vita che ci alimenta e ci protegge dallo spazio circostante, a volte sembra quasi che non ci sia. L’aria è limpida, trasparente e calma e noi possiamo guardare oltre, verso il cielo aperto e i suoi corpi celesti. Ma a volte si riempie di nubi e l’aria inizia a muoversi vorticosa portando piogge, neve e vento. Talune volte, poi, il vento e le piogge diventano così intense che tutto può essere spazzato via.
Questa risorsa didattica è mirata a studiare da vicino le dimensioni, lo sviluppo, l’evoluzione di fenomeni violenti quali i cicloni.
Cicloni e/o uragani non sono solo “catastrofi naturali e ambientali” che avvengono lontano da noi (si pensi all’uragano Katrina, il più costoso disastro naturale verificatosi negli USA); purtroppo e sempre più frequentemente, queste si presentano da tempo anche nell’area mediterranea: basti ricordare la regolarità con la quale fenomeni di questo tipo (con i loro effetti collaterali) colpiscono la nostra penisola. 

Obiettivi: 
• Fare attenzione al linguaggio e pianificare una transizione graduale e consapevole dal linguaggio comune al linguaggio scientifico;
• Utilizzare il mezzo informatico per predisporre e gestire gli ambienti di lavoro e di comunicazione necessari al percorso e ai suoi approfondimenti;
• Saper modellizzare strutture e fenomeni naturali difficilmente osservabili nel loro complesso operando le adeguate riduzioni di scala.

Competenze: 
• Favorire l’operatività e l’interazione diretta degli studenti con gli oggetti e le idee coinvolti nell’osservazione e nello studio, dedicando tempo al problem setting e non solo.
• Fornire agli studenti strumenti di lettura analitica e critica della “complessità” del mondo naturale, stimolandoli ad applicare il metodo scientifico in contesti ambientali e sociali. Documentare in modo appropriato le diverse fasi della propria ricerca.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: circa 24 ore (più una giornata per lo svolgimento della prima parte dell’attività n. 4).

Prova di valutazione correlata:
Gli aerostati
(di M. Onida)

 

La meravigliosa avventura di Ciottolino: a NeverEnding Story

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Il racconto fantastico di Ciottolino a partire dalla risorsa “Le rocce raccontano” di Emanuele Piccioni, ripercorre l’intero ciclo delle rocce, uno dei processi centrali della geologia. La sua lettura in classe può risultare molto utile per introdurre alcuni dei nuclei fondanti delle Scienze della Terra. Lo scopo della storia è quello di facilitare l’apprendimento di alcuni concetti chiave, motivando i ragazzi ad approfondirli.
Il percorso contiene diverse note per il docente che di volta in volta analizzano alcuni aspetti del ciclo litogenetico. Ai ragazzi è consigliabile però far leggere la sola storia priva di note: è da essa che il docente trarrà spunto per introdurre e approfondire i diversi aspetti del ciclo, svolgendo quindi le diverse attività della risorsa “Le rocce raccontano”. È possibile scaricare anche un file della versione per lo studente impaginato in modo da poter essere stampato in sole otto pagine.
La storia non ha un finale: spetta ai ragazzi scriverlo, dopo esservi documentati sul processo magmatico, un lavoro che si consiglia di realizzare con l’aiuto, oltre che del docente di scienze, anche di quello di italiano.

Le rocce raccontano I

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Partendo dallo studio delle rocce, dalla natura dei minerali che le compongono e dalla tipologia dei processi che hanno portato alla loro formazione, l’alunno viene condotto attraverso un percorso di conoscenza che lo porterà ad essere in grado di interpretare i “documenti” scritti nei giacimenti rocciosi, riconoscendo attraverso di essi la natura dei fenomeni che hanno caratterizzato la storia geologica di un territorio. 
Dopo essere passati attraverso lo studio dei diversi e singoli fenomeni litogenetici, analizzandoli nelle loro caratteristiche peculiari, anche attraverso modellizzazioni e simulazioni di vario genere, si arriva al riconoscimento delle rocce in contesti “protetti” o “simulati” come quelli di classe o di laboratorio, per arrivare poi, infine, a riconoscerle in ambienti naturali, e ad usarle come “indizi”, “fonti di informazioni” che possono essere usate per ricostruire la storia litologica, e non solo, di una certa zona.

Grado scolastico: Secondaria di primo grado – II e III anno.

Obiettivi: 
• Approfondire tematiche geologiche relative alle rocce ed alla loro dinamica.
• Capacità di osservare fenomeni naturali, sia mediante riduzione in singoli elementi che ricomposizione di uno sguardo d’insieme.
• Modellizzare strutture e fenomeni naturali difficilmente osservabili nel loro complesso operando le adeguate riduzioni di scala.
• Condurre alla formulazione di ipotesi interpretative a partire da fatti e fenomeni. 

Competenze: 
• Partire dalle preconoscenze degli studenti per organizzare e animare situazioni di apprendimento significativo, anche attraverso attività di laboratorio semplici e significative.
• Fornire agli studenti strumenti di lettura analitica e critica della “complessità” del mondo naturale, stimolandoli ad applicare il metodo scientifico in contesti ambientali e sociali;
• Osservazione di fenomeni naturali, sia mediante riduzione in singoli elementi che ricomposizione di uno sguardo d’insieme;
• Perfezionare l’uso di strumenti quali diario di laboratorio, relazione scientifica, per documentare in modo appropriato le diverse fasi della propria ricerca.

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 8-10 ore (se possibile, più un’uscita sul territorio).

Prove di valutazione correlate:
Le rocce 1. Una gita in montagna
(di M. Onida)
Le rocce 2. Proprietà e utilizzo (di M. Onida)
Le rocce 3. I minerali (di M. Onida)

Dal modello alla realtà: vulcani a tavolino

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In questa risorsa gli studenti vengono condotti attraverso un percorso che lega i fenomeni individuati all’interno della Terra con le loro conseguenze: in particolare, è possibile sia vedere “ciò che viene fuori dalla Terra” (prodotti vulcanici) sia quali fenomeni vi sono collegati (riproduzione in scala di modelli di litosfera e di tutta la terra solida, semplici simulazioni di dinamiche litosferiche – isostasia, tettonica). È possibile, quindi, ricostruire “al contrario” il percorso, partendo dalla conoscenza e dall’analisi di prodotti vulcanici (rocce vulcaniche, piroclasti, ecc.) e di fenomeni (vulcanismo, movimenti litosferici) cercando di risalirne alle cause.

Grado scolastico: Secondaria di I grado – II e III anno

Obiettivi: 
• Approfondire tematiche geologiche relative ai vulcani e alla loro dinamica.
• Osservare fenomeni naturali, sia mediante riduzione in singoli elementi che ricomposizione di uno sguardo d’insieme.
• Formulare ipotesi interpretative a partire da fatti e fenomeni.
• Conoscere metodologie di didattica laboratoriale.
• Uso del diario di laboratorio, della relazione scientifica, ecc.

Competenze: 
• Saper guidare gli studenti a una corretta osservazione di fenomeni naturali, sia scomponendoli in elementi, sia con uno sguardo d’insieme, allo scopo di pervenire alla formulazione di ipotesi interpretative dei fatti e dei fenomeni indagati, in particolare per quanto riguarda i fenomeni vulcanici.
• Saper favorire l’acquisizione, da parte degli studenti, del metodo laboratoriale, attraverso la sua applicazione, in particolare in contesto geologico.
• Saper operare in gruppi di lavoro, sia nella sistemazione dei dati, sia nella loro rielaborazione.
• Conoscere gli strumenti di verifica atti alla valutazione per competenze (uso del diario di laboratorio, uso della relazione, ecc.).

Tempo medio per svolgere il percorso in classe: 10-15 ore (più un’uscita, se possibile)

Prova di valutazione correlata:
Una domenica esplosiva
(di M. Onida)

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