Studiare scienze? Un gioco da ragazzi!
La simulazione, soprattutto nella didattica delle scienze, costituisce una strategia sicuramente apprezzata da docenti e studenti. Nel panorama italiano varia, vasta e accreditata è la letteratura su questo tema e connotata da una peculiarità che potremmo definire come una sorta di “ritorno alle origini”. Se teniamo infatti presenti studi tanto datati quanto recenti (Parisi, 2003; Antinucci, 2001; Cangià, 2007, 2009) la simulazione, l’educazione scientifica e il game based learning si possono coniugare nell’uso didattico dei videogiochi.
Questo non può che richiamare alla nostra mente uno dei primi videogiochi: «Tennis for Two», che aveva come scopo quello di far “provare” o “simulare” (scegliete voi: il confine diventa labile!) a orde di annoiati visitatori del «Brookhaven National Laboratory» (http://www.bnl.gov) l’effetto della forza di gravità.
Se i videogiochi sono nati per spiegare una forza fisica, perché non farli tornare al loro scopo originario?