La meccanica di Galileo

La meccanica di Galileo

 
2012
 
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  • Argomenti: Scienze
  • Progetto: Educazione scientifica
  • Grado scolastico: Secondaria di I grado
  • Tipologia: VideoLab
  • Condizioni d'uso: Copyright © Indire
  • Istituzione partner: Museo Galileo - Beatrice Peruffo
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La meccanica di Galileo

L’umanità non progredirebbe se gli allievi non sopravanzassero mai i maestri. Il cosmo aristotelico che si proponeva al giovane Galileo era semplice: la Terra immobile al centro dell’Universo, composta di quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. I cieli le girano intorno, distinti in diverse sfere, composti di etere, o “quintessenza”. I corpi celesti sono eterni e incorruttibili, e sono animati da moti circolari, eternamente uguali a loro stessi. I corpi terreni, invece, sono corruttibili e soggetti a disfacimento e animati da moti rettilinei. Verso l’alto, sursum, il fuoco, che tende verso il suo luogo naturale che è nei cieli. Verso il basso, deorsum, la terra e l’acqua, che tendono verso il loro luogo naturale che è il centro della Terra e dell’Universo. L’aria non si muove (se non in orizzontale, come vento) perché si trova nel suo luogo naturale. Riguardo al modo in cui i corpi cadono verso terra, essi vanno con una velocità che è tanto più grande quanto più pesante è il corpo, e tanto più piccola quanto maggiore è la resistenza offerta al moto dal mezzo in cui il corpo cade. Dunque, un sasso cadrà nell’aria più velocemente che nell’acqua.
Nessuna di queste affermazioni rimarrà la stessa dopo Galileo. Riguardo al posto occupato dalla Terra nell’Universo, non più al centro; riguardo la natura dei corpi celesti, assai più simili a quelli terrestri; riguardo al modo in cui i corpi cadono verso terra, e molto altro ancora.

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